Da Roit, Dal Bo e Chissalè i papabili alla guida di Agordo

AGORDO
Da Roit, Dal Bo, Chissalè, Curti e le incognite 5 Stelle e Lega. Per tutti è prematuro parlare delle elezioni comunali di Agordo del 2019, ma tutti un pensiero l’hanno fatto, lo stanno facendo e lo faranno.
Cosa farà l’attuale sindaco Sisto Da Roit, alla terza esperienza amministrativa dopo le prime due da vice di Renzo Gavaz? «È prematuro parlarne», dice Da Roit «ne sapremo e ne saprete di più a fine anno». Sul piatto della bilancia di Da Roit ci sono ovviamente le fatiche mai nascoste di questi ultimi anni, ma anche i cantieri aperti che stimolano la voglia di provare a “governarli”.
«Se Da Roit rappresenterebbe la continuità, i volti del cambiamento al momento andrebbero comunque cercati nel passato. Uno dei più caldi è quello di Cesare Dal Bo, amministratore di lungo corso, oggi coordinatore del Gruppo politico Conca Agordina, nato nell’ambito del centro-destra. «Non ne abbiamo ancora parlato», dice Dal Bo «lo faremo da settembre con qualche riflessione. Siamo interessati ai temi che riguardano Agordo e l’Agordino e quindi anche alla questione della gestione del Comune di Agordo. Il nostro è un gruppo aperto, non partitico, anzi la trasversalità oggi è fondamentale».
Per alcuni un papabile candidato sarebbe Alberto Curti, ex consigliere regionale Dc ed ex consigliere di minoranza ad Agordo, ma l’interessato smentisce. «Ho ricevuto delle proposte», dice «ma ho detto che non sono a disposizione per una candidatura».
«Non credo riusciremo a fare una lista», dice Gladis Riva, candidata M5S al Senato alle elezioni di marzo «per amministrare un Comune serve creare un gruppo compatto di gente competente nelle varie materie. Noi oggi soffriamo del fatto che non abbiamo persone con esperienza». Per quanto riguarda la Lega, invece, di recente è stata fondata la Sezione Agordino-Dolomiti che tiene dentro tutti i comuni della vallata (più Cortina) ad eccezione di Falcade e Vallada (che hanno una sezione a sé). «In Agordino serve più politica», dice il segretario Andrea De Bernardin «tuttavia per il 2019 sarà difficile fare una lista della Lega. Stiamo comunque parlando con il mondo del centro-destra locale. Vediamo se magari uscirà una civica».
Dalla parte opposta, a sinistra, in molti credono tocchi a Roberto Chissalè, oggi in minoranza con Bien e Favretti che in passato si sono già candidati a sindaco. Lui ancora no, ma nel 2014 ha ricevuto tante preferenze. «L’estate servirà per meditare», dice «non ne abbiamo parlato, ma dovremo farlo. Con Giulio e Cristina c’è un ottimo rapporto e i contatti sono sempre vivi anche con quelli che erano con noi in lista». —
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi