Crisi, viabilità e affitti il commercio è in difficoltà

Largo Castaldi e via Garibaldi pagano dazio in termini di vetrine spente C’è chi tiene aperto per non sopportare i costi legati alla cessazione di attività

FELTRE. Largo Castaldi e via Garibaldi pagano il prezzo più alto in termini di vetrine spente e saracinesche abbassate, ma anche pure le altre strade, compreso il centro storico, mostrano le crepe della crisi dovuta al commercio che cambia volto unito a una viabilità che non sta dando i risultati sperati. Perfino alcuni baristi che avevano sponsorizzato con entusiasmo il senso unico abbinato alla pedonalizzazione al sabato e alla domenica stanno facendo i conti con un flusso minore di persone. In tutto questo c'è un sottobosco di lamentele che inizia con la richiesta di calmierare gli affitti fino alla decisione di continuare a tenere aperto perché chiudere l'attività potrebbe avere dei costi insostenibili. Per qualcuno è meglio continuare a lavorare con margini di guadagno risibili per poter continuare a fronteggiare mutui o fidi sottoscritti con le banche, piuttosto che con l'impossibilità di saldare un eventuale Trattamento di fine rapporto da corrispondere ai dipendenti. Non è un bel lavorare.

Via Battisti. Qualcuno ha ampliato la propria attività come la Selleria Baiardo che allo storico negozio ha affiancato un secondo punto vendita dedicato all'abbigliamento. C'è anche un negozio di abbigliamento etnico che ha aperto recentemente, ma c'è anche il salone di parrucchiera che ha cessato di funzionare da qualche mese oltre a una serie di vetrine spente che non si riaccendono da mesi e in alcuni casi da anni. C'è anche chi, proprietario di locali commerciali, preferisce non darli più nemmeno in affitto, rimasto scottato da precedenti locazioni finite senza incassare il dovuto. E in generale i negozianti della strada chiedono un abbassamento degli affitti alla luce di un oggettivo calo degli incassi. Un'altra attività sta tenendo duro, ma la titolare si è lamentata sui social network facendo intuire che il contratto di affitto, una volta a scadenza, non sarà rinnovato.

Via Tezze. L'apertura di un negozio di capsule compatibili con le maggiori marche di macchine da caffè fa da contrasto alla chiusura della Bottega della nonna, che si è trasferita in viale Monte Grappa, e con il negozio dell'ex barbiere che rimane sfitto ormai da molto tempo.

Via XXXI Ottobre. Le cose non vanno male tutto sommato, anche se va registrato il silenzio calato sul negozio di intimo della catena Yamamay: locale svuotato della merce, nessun cartello che indichi la possibile riapertura. Per il resto le lamentele sono quelle legate alla viabilità: passano i mesi ma i flussi di persone sono calati e con essi gli incassi. Anche qualche barista non è troppo soddisfatto dell'andazzo.

Largo Castaldi. Brutto colpo d'occhio: i locali delle ex banche, uno a fianco di Porta Imperiale, l'altro proprio di fronte sull'altro lato della strada, vanno a braccetto con l'ex farmacia, le cui saracinesche sono chiuse dal trasferimento vicino alla rotatoria della stazione. Finita l'avventura anche del negozio di abbigliamento in galleria Delaito.

Via Garibaldi. Male. La chiusura del negozio della Speloncia allunga la fila di vetrine consecutive spente sul lato che scende verso viale Piave. E al momento i cartelli “affittasi”, restano esposti abbinati talvolta alle agenzie immobiliari di riferimento senza che nulla sia cambiato negli ultimi sei mesi.(r.c.)

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