Cortina piange la grande Milena Milani

Giornalista e scrittrice, amante dell’arte, personaggio anche scomodo, aveva scelto la conca per dare vita a molti eventi

CORTINA. Si è spenta all’età di 95 anni Milena Milani, giornalista, scrittrice e pittrice di fama internazionale. È morta a Savona, dopo aver vissuto e lavorato a lungo a Roma, e soggiornato spesso a Milano, Venezia, Albissola Marina e Cortina d’Ampezzo. Luoghi ai quali l’autrice è rimasta sempre profondamente legata. Nella sua lunga carriera ha vinto numerosi premi con romanzi e racconti e i suoi libri sono stati tradotti in molte lingue.

“La ragazza di nome Giulio” (1964), il suo romanzo più famoso, fece scandalo negli Anni Sessanta, finendo per essere sequestrato, processato e condannato per oltraggio al comune senso del pudore. Ma alla fine assolto in appello, insieme alla scrittrice. Pubblicata da Longanesi, l’opera, tradotta in tutto il mondo, ha raggiunto la quindicesima edizione e ne è stato tratto un film.

Oltre che di letteratura Milena Milani si è occupata anche di pittura. Con Carlo Cardazzo, mercante d’arte veneziano, l’uomo al quale si è accompagnata a lungo, ha lavorato e si è occupata attivamente di arte, lavorando dal 1946 al 1963 alla Galleria del Naviglio di Milano. Ha poi aperto la Fondazione di Arte Contemporanea Milena Milani in memoria di Cardazzo che raccoglie le opere di artisti italiani e stranieri tra i maggiori del XX secolo, provenienti dalla sua collezione privata. Nel 1988 è stata nominata Grande Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana. La sua passione l’ha spinta ad aderire sin dalla sua fondazione allo "Spazialismo", con Lucio Fontana, sottoscrivendo tutti i manifesti. Il suo intenso legame con Cortina l’aveva portata ad animare il cartellone culturale della Regina delle Dolomiti per decenni da assoluta protagonista. Negli ultimi anni continuava a partecipare in modo peculiare alla vita cortinese attraverso la sua rubrica “Amo non amo”, sul giornale di Rosanna Raffaelli Ghedina, “Cortina Vacanze Oggi”: Milena fingeva di essere presente fisicamente a Cortina, e, da grande scrittrice quale era, ci riusciva benissimo. Dal 2011 Milena Milani era membro della giuria del Premio della Montagna Cortina d’Ampezzo. Riconoscimento nato per volontà di Vera Slepoj, psicologa e scrittrice e dello storico cortinese Francesco Chiamulera, che realizzano anche “Una Montagna di Libri”. Appena un mese fa, il 12 giugno, era intervenuta telefonicamente alla riunione della giuria, presieduta da Arrigo Petacco, ed aveva espresso le sue preferenze per comporre la settina dei semifinalisti. Nel 2012 la sua opinione era stata determinante per l’inserimento nella terna dei finalisti del libro di Silvano Faggioni, “Theodor Christomannos”.

Un ricordo commosso ma soprattutto un ringraziamento per quanto la Milani ha dato alla cultura di Cortina arriva dall'assessore alla Cultura Giovanna Martinolli. «Il riconoscimento migliore è il ricordo», dice la Martinolli, «e Cortina ricorda questa artista poliedrica che sapeva crearsi attorno un'aurea magica di rispetto e riverenza. Un'aura nella quale la Regina delle Dolomiti aveva sempre un posto speciale. Dobbiamo tutti molto al suo impegno ed alla cura che Milena aveva per cortina e per la sua ricchezza culturale».

Ieri numerosi sono stati in tutta Italia i messaggi di cordoglio e le parole di stima espresse da organizzatori di eventi culturali e da assessori alla cultura per la morte della Milani. In ogni posto dove ha presentato i suoi libri o ha curato mostre, dove ha fatto cultura, la Milani ha lasciato un segno, ottimi ricordi. Donna colta e generosa: lo scorso inverno ha donato alle Regole d'Ampezzo l'opera: "Superficie 52" di Giuseppe Capogrossi.

Alessandra Segafreddo

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