Cortina: «L’emergenza è tutt’altro che finita» / FOTO

Il vicesindaco Pompanin è sconsolato: ieri caduti altri 40 centimetri Cedono la copertura di una baracca e una parte del tetto della casa di riposo

CORTINA. A Cortina è nevicato tutto il giorno anche ieri. Altri 40 centimetri di coltre bianca sono scesi e si sono sommati agli oltre due metri venuti giù nei giorni scorsi. Un paesaggio surreale è quello che si trova davanti chi arriva nella Regina delle Dolomiti. Neve, solo neve, tanta neve. Muri di neve alti più di tre metri. Centinaia di persone che lavorano, sotto la neve che continua a scendere, con mezzi o anche a mano.

Tantissimi sono sui tetti a togliere la neve accumulata.

Montagne di neve ammassate nei parcheggi, a bordo delle strade, sui prati. I volti delle persone sono visibilmente provati dalla stanchezza e dalla preoccupazione che questo maltempo comporta: disagi, lavoro nello spalare che si aggiunge spesso a quello abituale, incassi persi e spese.

Non mancano poi i disagi causati dagli sprovveduti.

Ieri mattina un tir senza catene ha bloccato la circonvallazione. Sono dovuti intervenire i vigili del fuoco per spostarlo e nel contempo il traffico leggero è stato fatto transitare lungo corso Italia; ma si è comunque creata una lunga colonna di auto verso Cortina.

I mezzi pubblici hanno funzionato con regolarità e la SeAm (che gestisce il trasporto urbano) ha aumentato il numero delle frazione in cui riesce comunque ad effettuare il trasporto passeggeri, raggiungendo da ieri anche Fiames, Acquabona, Zuel, Col, Pocol e Alverà. Nevica pressoché ininterrottamente da una settimana a Cortina e gli operai lavorano giorno e notte per mantenere libere le strade dalla neve che continuava a cadere.

«I mezzi senza catene», ammette il vice sindaco Enrico Pompanin, «vanno fermati prima dei tratti dove la neve attacca al suolo. Lo stiamo chiedendo da giorni, ma ancora qualcuno riesce a passare e poi crea disagi per tutti. Andrebbero anche multati. Bisogna che tutti si rendano conto che non è possibile aggiungere problemi là dove di guai da fronteggiare ce ne sono già più che a sufficienza. La neve non ci dà tregua. Il problema è la quantità di precipitazione che continua a scendere e che si accumula sopra quella già scesa. Ai bordi delle strade stiamo provvedendo a portare via la neve, e in contemporanea stiamo lavorando sui tetti “sorvegliati speciali”: ci preoccupano non poco. Qui siamo ancora in piena emergenza, sia per l'asporto neve e sia per i tetti: questo va detto chiaramente. Abbiamo contattato altre ditte private, e siamo arrivati a chiamarne fino a Bardolino, in quanto quelle locali erano tutte impegnate, perché per andare sui tetti ci vuole l'abilitazione alle late quote».

Le squadre del Soccorso Alpino, del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza e degli Alpieri (alpini rocciatori) ieri erano impegnate nello sgombero della neve dai tetti delle scuole, impegno che riveste la priorità negli interventi.

Le scuole stesse rimarranno chiuse anche oggi per permettere l’operazione logistica di rimuovere la neve sgomberata dai tetti e finita a terra con camion e scavatrici meccaniche.

A metà mattina ieri è crollata anche la tettoia delle baracche di legno destinate al deposito del legname adiacente all’Istituto Alberghiero.

«I tetti delle scuole sono sicuri», sottolinea Pompanin, «e gli interventi continui e serrati per liberarli dall’accumulo di neve sono volti proprio a far sì che rimangano tali. Da questo punto di vista non credo ci siano assolutamente problemi».

Crollata ieri anche una parte del tetto dell'ex casa di riposo, adiacente al cimitero di Cortina, dove sono intervenuti i mezzi ad asportare neve e detriti. I vigili del fuoco e un’ulteriore squadra del Soccorso Alpino sono stati impegnati a liberare la copertura dello stadio Olimpico del ghiaccio dove sul tetto ieri c'erano 25 persone. I privati ingaggiati sono al lavoro per liberare le coperture di altri edifici pubblici, tra i quali quello del municipio.

L’esercito è invece stato impegnato nello sgombero delle vie pedonali e nel mantenere aperta, con l’impiego di un mezzo, la via d’accesso ai generatori di Pian da Lago.

«Io posso solo dire grazie a tutti», conclude Pompanin, «anche perché il lavoro da fare non è assolutamente finito. Con le preannunciate nevicate di venerdì l'emergenza è continua». Piste. Ieri sono state aperti solo tre impianti a Socrepes e lo skilift di Donariè a San Vito. Continue le slavine sulle piste chiuse, come quella consistente che ha investito il canalone di Tofana, chiuso da giorni. I tracciati verranno riaperti solo dopo che sarà effettuata la bonifica.

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