Cortina contro Del Debbio «Ci ha teso un’imboscata»

CORTINA. «Le feste amare degli italiani. A Cortina si brinda a Roma si piange». Questo il titolo della puntata di “Quinta Colonna” la trasmissione condotta da Paolo Del Debbio che lunedì sera su Rete 4 ha mostrato una parte di Cortina che non è il paese dove vivono e lavorano i cortinesi.
La puntata. In diretta dal Vip Club, il noto locale di Roberto Cardazzi, un gruppo di ampezzani avrebbe dovuto parlare delle festività natalizie appena concluse. Ha iniziato Luca Alfonsi, presidente dell'Ascom locale che ha reso noto come l'afflusso turistico sia stato buono. «Il Natale», ha detto Alfonsi, «è andato decisamente migliore dello scorso anno. Questi non sono anni floridi e scintillanti, ma avendo avuto un tempo stupendo e neve perfetta, i turisti non sono mancati». Da studio immediatamente la domanda è stata puntata sui costi di una vacanza a Cortina. E ha risposto Cardazzi: «A Cortina c'è un'offerta variegata e i prezzi vanno dai 60 euro ai 400 euro, quindi è un luogo accessibile a tutti».
Apriti cielo. In onda è stato mandato un servizio su Cortina che ha mostrato pellicce a volontà, negozi di gran lusso dove si può acquistare una pelliccia a 22 mila euro, altre etichette di abbigliamento dai 7 agli 8 mila euro. Da Roma dove era in collegamento un gruppo di persone che fatica ad arrivare a fine mese sono iniziati ad arrivare i primi commenti negativi. Ci ha messo del suo l'onorevole Francesco Barbato che ha dichiarato: «Il 90% degli italiani a Cortina non si può permettere di andare nemmeno con il sacco a pelo». È intervenuta Alessandra Mussolini, un acceso dibattito con Daniela Santanchè che ha provato a difendere il lusso dicendo che «se uno si può permettere una pelliccia non è un crimine». Da Cortina è riuscito a prendere la parola Stefano Illing, presidente di Cortina Turismo, che ha prima sottolineato come la trasmissione desse spazio a chi gridava di più e non è riuscito a descrivere la realtà di Cortina. «Il nostro paese», ha detto Illing, «è come la Ferrari, noi siamo gli operai della Ferrari. Non ci stiamo ad esser criminalizzati perchè produciamo ricchezza».
Da Cortina è intervenuto anche il Conte Gian Camillo Custoza che ha pubblicizzato l'antichità dove propone quadri, indicando l'indirizzo preciso ai telespettatori. Ma nessuno è riuscito a parlare della vera Cortina, delle sue piste, delle offerte, delle proposte.
Le reazioni. Indignati, offesi imbarazzati: così i cortinesi. Ieri in Corso Italia non si parlava d'altro. «Era un'imboscata», ammette Enrico Ghezze, «e la si poteva evitare. Io ero stato invitato e memore degli appuntamenti televisivi dello scorso anno in occasione dei blitz non ci sono andato». Cortina ha bisogno di altro tipo di pubblicità. «Basta andare ai talk show», dichiara Nicola Premuda della Farmacia San Giorgio, «il nostro paese deve andare in tv solo su trasmissioni dedicate al paesaggio o allo sport. Quando si capirà che i talk sono un boomerang, la comunicazione andrà meglio».
E sulla comunicazione in tanti si chiedono come sia stato possibile che con due uffici stampa, uno di Cortina Turismo e uno dell'amministrazione comunale, il paese possa ancora essere strumentalizzato in questa maniera. Al Vip Club c'era anche Francesco Chiamulera di “Una montagna di libri” che ci ha tenuto a precisare: «Ero là, invitato dall'organizzazione della trasmissione. Ma ho scelto di non intervenire e me ne sono andato».
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