Convocati i 630 soci Assemblea dell’Auser per adeguare lo statuto
FELTRE. Sul nuovo statuto delle associazioni di volontariato, voluto dalla riforma del Terzo Settore, domani gli iscritti Auser Feltre si confronteranno per l’approvazione. Franco Piacentini, socio Auser e componente del direttivo provinciale di Belluno, esprime un giudizio sostanzialmente positivo sullo schema di nuovo statuto, predisposto dalla struttura nazionale Auser, la quale ha il compito di orientare uniformemente, per tutti i circoli d’Italia, le approvazioni. «Nello statuto del circolo feltrino», anticipa Piacentini, «sono inseriti i valori (diritti e doveri) della Costituzione e i doverosi riconoscimenti agli ideatori e ai promotori di Auser. Proprio trent’anni fa Bruno Trentin (segretario generale Cgil) ideò Auser, affidando allo Spi Cgil il compito di dare vita alla prima associazione senza scopo di lucro per contrastare la solitudine e l’abbandono degli anziani. Va ricordato che in Veneto il primo presidente regionale, è stato il compianto Antonio Quadretti. Nel mese di ottobre del 1989 Giovanni Sbardella (dirigente sindacale Cgil) e Luisa Peccenini (prima presidente del Circolo “al Castello” ) assieme ad un gruppo di pensionati e pensionate, costituirono l’Auser del feltrino».
Oggi Auser Feltre è la associazione territoriale del bellunese più numerosa, con oltre 630 iscritti. Quotidianamente è impegnata nell’aiuto alle persone fragili e povere, e in attività di socializzazione culturali e di tempo libero, con azioni ed eventi che coinvolgono anche i giovani.
Per effetto della riforma del Terzo Settore, decretata dal governo nel 2017, anche le associazioni di promozione sociale e le organizzazioni di volontariato, sono obbligate a riscrivere e far approvare, dalle reciproche assemblee generali degli iscritti, i nuovi statuti che devono recepire le disposizioni vincolanti del Codice che da circa due anni regola le attività associative di sussidiarietà e di solidarietà degli enti del Terzo Settore. Il passaggio del nuovo statuto è obbligatorio, altrimenti non c’è l’iscrizione al registro unico nazionale con la perdita dei benefici cui le associazioni hanno diritto. —
L.M.
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