Condannato per la resistenza a pubblico ufficiale

CHIES D’ALPAGO. Tre su un cinquantino. Un motorino con una targa di cartone, senza assicurazione e con la revisione da fare. La fuga dai carabinieri, lungo le strade dell’Alpago, era finita con una...

CHIES D’ALPAGO. Tre su un cinquantino. Un motorino con una targa di cartone, senza assicurazione e con la revisione da fare. La fuga dai carabinieri, lungo le strade dell’Alpago, era finita con una botta alla portiera della gazzella e un’imputazione di resistenza a pubblico ufficiale.

Ieri Riccardo Saviane è stato condannato in abbreviato a quattro mesi di reclusione, con pena sospesa dal giudice Coniglio. Accolta la richiesta del pubblico ministero Rossi, mentre il difensore Azzalini aveva puntato dritto sull’assoluzione.

Il processo si è svolto interamente sulle carte del pubblico ministero, senza bisogno di ascoltare testimoni, che non sarebbero mancati. In quel giorno d’estate, neanche tanto recente, Saviane e due amici erano stati intercettati da una pattuglia dei carabinieri di Puos mentre erano a bordo dello stesso ciclomotore da 50 centimetri cubici. Due erano di troppo, oltre tutto mancava la piccola targa originale e nessuno si era preoccupato di pagare l’assicurazione, tanto meno di sottoporre il veicolo alla prevista revisione periodica.

Il giovane non si era fermato alla paletta esposta dal militare, preferendo darsi alla fuga a tutta velocità, senza preoccuparsi di tornanti e curve cieche. Non si sa bene quante infrazioni al Codice della strada sono state contestate, certo l’inseguimento è stato pericoloso per tutti, pur lungo strade più o meno conosciute. Quando i carabinieri hanno cercato di affiancare il motorino c’è stato un urto, che dal punto di vista penale ha configurato il reato di resistenza a pubblico ufficiale. Scelto l’abbreviato, in maniera da avere uno sconto di pena, Saviane è stato riconosciuto colpevole del reato contestato e condannato di conseguenza. (g.s.)

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