Con il «rooming-in» i neonati restano con le loro mamme

FELTRE.
Ogni posto letto, in ostetricia, ha la culla vicina con un fasciatoio e un lavabo a misura di neonato in comune. Da ieri ha preso il via il "rooming-in", una nuova modalità organizzativa del puerperio per cui i neonati restano con le loro mamme, dal momento del parto a quello della dimissione, notte e giorno. I papà hanno libero accesso dalle 14.30 alle 19.30, mentre si limitano tutte le altre visite, comprese quelle dei fratellini, alla fascia serale.
La nuova organizzazione del rooming-in recepisce le indicazioni dell'Oms per promuovere l'avvio ed il mantenimento dell'allattamento materno. Così le stanze di degenza, quelle a due ma anche quelle a quattro letti, sono state attrezzate per accogliere i neonati che in questo modo possono ricevere una immediata risposta ai loro bisogni alimentari, con l'allattamento a richiesta, ma anche a quelli affettivi. Il rooming-in, se da un lato è caldeggiato dall'équipe di ostetricia diretta da Lucio Spolaor, dall'altro non è imposto in maniera assoluta. «Se la partoriente non è nelle condizioni di occuparsi subito del bambino, non è obbligata a farlo», sottolinea il direttore generale dell'Usl 2, Bortolo Simoni. «Tendenzialmente però si va nella direzione indicata dall'Oms, quella di superare il concetto di medicalizzazione del parto e del puerperio che devono essere vissuti come evento e come percorso naturali». «Abbiamo voluto cominciare al più presto», spiega il primario di ostetricia Lucio Spolaor, nonché capodipartimento materno-infantile, «per favorire, dal momento della nascita, la relazione primaria fra mamma e bambino. La nostra équipe è preparata a sostenere le puerpere in tutte le fasi dell'accudimento del neonato». L'avvio del rooming-in comporta la necessità di garantire un'osservanza scrupolosa dell'orario di visita: i papà avranno libero accesso dalle 14,30 alle 19,30, mentre per tutti gli altri visitatori l'orario sarà limitato alla fascia serale dalle 18,30 alle 19,30. In questa occasione si potrà far visita alle mamme, ma i bambini nel frattempo saranno custoditi al nido. Questa iniziativa completa il programma più ampio di promozione dell'allattamento al seno che le unità operative di ostetricia e di pediatria hanno intrapreso da circa un anno. I due reparti hanno presentato formale richiesta di adesione al percorso di riconoscimento "Ospedale amico del bambino" promosso dalla regione Veneto.
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