Coltivazioni di zafferano in Val di Zoldo

A Forno Pierina Giacomel ha già fatto il primo raccolto. E ora pensa di avviare una attività

FORNO DI ZOLDO. Lo zafferano sceglie Zoldo. In Val di Zoldo e in particolare in località la “Veda” frazione di Fornesighe, la signora Pierina Giacomel è riuscita a coltivare questa spezia selvaggia e pregiata.

La signora da aprile ha smesso l’attività in Germania. Ha, quindi, partecipato ai corsi tenuti dal Gal Alto Bellunese dal tema “L’Orto dimenticato”. Ha avuto, inoltre, incontri con alcuni operatori agricoli. È nata, così, l’idea di provare a coltivare anche in Zoldo lo zafferano che, già, trova dimora sull’Altopiano di Asiago.

«Mi sono recata», afferma la signora Pierina, «diverse volte sull’Altopiano di Asiago per apprendere i rudimenti di tutto il ciclo della lavorazione che richiede molta pazienza e costanza. Mi sono procurata i semi che ho piantato ai primi di agosto. La prima raccolta è stata effettuata ai primi di ottobre. I pistilli sono stati lasciati ad asciugare, dopo aver staccato i bulbi. I bulbi, a loro volta, sono stati sistemati sottoterra dove rimarranno fino a giugno. Grande la soddisfazione nel vedere il risultato. Adesso che sono partita con la seconda semina, l’unica preoccupazione riguarda i topi che potrebbero distruggere i bulbi. Però in base a dei suggerimenti da parte di esperti di Asiago, dovrebbero rimanere lontano dal campo. A giugno, poi, ci sarà il raccolto e si otterrà altro zafferano».

Naturalmente per avere la conferma della veridicità del prodotto ha interpellato l’Usl di Belluno. «Mi è stato assicurato», spiega la signora Pierina Giacomel «che l’attività era conforme a quanto richiesto e il laboratorio è in regola».

Una bella notizia per la Val di Zoldo e una gradita realtà a dimostrazione che anche in montagna si può fare da un sogno una piccola impresa. La signora, vista la riuscita dell’esperimento, vorrebbe aumentare la produzione e rappresentare un esempio da seguire per la provincia di Belluno. (ma.a.)

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