Coltellate al consigliere Longo: è tentato omicidio

BELLUNO. Ferisce a coltellate il consigliere comunale Bruno Longo che secondo lui gli deve dei soldi: arrestato un croato, P.A., di 54 anni. Gli vengono contestate le ipotesi di tentato omicidio, danneggiamento aggravato, minacce a pubblico ufficiale e detenzione di armi.
«I schei del Rolex, i schei del Rolex»: qualcuno ha sentito P.A., croato di Zagabria, gridare queste parole mentre scatenava la sua furia contro il consigliere comunale del gruppo di minoranza “Belluno è di tutti”, davanti al bar da Renzo in via Vittorio Veneto. Lo straniero, che risiede nella zona di Borgo Prà, si è scagliato contro la Porsche nella quale il bellunese ancora sedeva al volante, poi contro lo stesso Longo, picchiandolo e accoltellandolo: il consigliere è stato colpito, quando era ancora in auto, al braccio sinistro con il quale ha tentato di difendersi da una coltellata in realtà diretta alla gola.
Trenta giorni di prognosi per lui e diversi punti di sutura al braccio sinistro: Longo ha rimediato anche botte al volto tali da provocare contusioni ed epistassi di naso. È stato comunque dimesso dall’ospedale: già negli attimi immediatamente dopo l’aggressione subita, riusciva a camminare e a raccontare alla polizia la sua versione.
Erano le 12.30 circa quando è maturato quello che per la procura è un tentato omicidio, davanti al bar da Renzo, il “bar dei comunisti” oggi gestito da ragazzi cinesi, all’incrocio tra via Vittorio Veneto e piazza Plebiscito. Dalle prime ricostruzioni della polizia, Longo avrebbe parcheggiato la Porsche davanti al locale perchè «dovevo salutare un amico», racconta, quando è stato avvicinato dal croato che lo ha colpito ripetutamente al volto a mani nude. Poi P.A. ha tirato fuori il coltello da lavoro che aveva portato da casa, lungo circa 10 centimetri, e ha cercato di colpire Longo al collo. Difendendosi, Longo ha alzato il braccio sinistro ed è rimasto ferito dalla lama di circa 10 cm, molto affilata e tagliente. Longo avrebbe cercato di «mettere in moto l’auto per andare via ma non ci sono riuscito», racconta ancora.
I due probabilmente si conoscono di vista ma non si frequentano: sarebbero anche avventori dello stesso locale “da Renzo”. Il croato viene addirittura soprannominato “Michele” dagli avventori, in molti lo conoscono: risulta protagonista di precedenti minacce, ed è stato sottoposto ad alcuni ricoveri in psichiatria. Quanto al consigliere, è ben conosciuto in quel locale.
P.A. ha poi preso a calci la Porsche e ne ha lacerato la capote in tela, usando lo stesso coltello. La furia alla quale si è assistiti, ha choccato tutti, compresa la moglie del croato, che ha fatto di tutto perchè il marito si calmasse e non si allontanasse con la Citroen parcheggiata dalla parte opposta della strada: «Vado a casa a prendere la pistola e gli sparo», lo hanno sentito urlare.
L’assalitore è stato disarmato dal personale delle Volanti coordinato dal commissario capo Michele Natalicchio, anche lui sul posto. I poliziotti, intervenuti con le Volanti, la squadra mobile e una pattuglia della Stradale, hanno trovato l’uomo ancora armato e a torso nudo: non ne voleva sapere di calmarsi, brandiva l’arma e li ha minacciati. C’è voluta una trattativa di qualche minuto perchè consegnasse il coltello, prima che fosse tratto in arresto e portato via su una pattuglia fino in questura. Sequestrati il coltello e anche la Porsche di Longo, per i rilievi relativi all’indagine coordinata dal pm Gallego.
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