Ciotti: «La nostra protesta ha funzionato»

PIEVE DI CADORE. La piazza funziona anche per i letti. Le reazioni alle indiscrezioni sui tagli alla sanità sono positive. A Pieve di Cadore, il sindaco Antonia Ciotti è sicura che i suoi sette posti...

PIEVE DI CADORE. La piazza funziona anche per i letti. Le reazioni alle indiscrezioni sui tagli alla sanità sono positive. A Pieve di Cadore, il sindaco Antonia Ciotti è sicura che i suoi sette posti in maternità non saranno tagliati. Si parla di ventuno in provincia e, a sentire lei, eventualmente, saranno altrove: «Se quello che ho letto è vero, si torna al piano che era in vigore nel 2009. Sono soddisfatta che la proposta per i posti letto sia di 4.11 per mille abitanti. Evidentemente ci siamo fatti sentire e ci hanno ascoltato. Credo che siano stati importantissimi i nostri cittadini, oltre al fatto indubbiamente molto importante che sono scesi in campo anche i parroci. Il loro aiuto è stato indubbiamente molto importante in questa battaglia».

Festeggia un risultato peraltro provvisorio anche Alessandra Buzzo di Santo Stefano di Cadore: «Ho sentito anche Ciotti e condivido il suo entusiasmo. Siamo sicure che l’ospedale di Pieve non sarà investito dai tagli e questo è, indiscutibilmente, molto importante per una struttura come la nostra, che serve tutta la zona del Cadore. Mi auguro che i dati ufficiali non snaturino quello che abbiamo letto. Possono essere forse un po’ diversi, ma non devono diventare penalizzanti per le aree di montagna come la nostra».

C’è un nosocomio importante anche ad Agordo. Il vicesindaco Sisto Da Roit non arriva a essere preoccupato, perché aspetta le cifre certe, semmai non vede per niente bene il fatto che «il San Martino di Belluno possa diventare un ospedale spoke e non rimanere nella categoria hub. C’è il pericolo che diventi una struttura secondaria e satellite di Treviso, come Rovigo di Padova, invece di mantenere la categoria d’eccellenza, come nei capoluoghi». (g.s.)

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