Chiuso anche lo stadio del ghiaccio di Alleghe

Il sindaco Pezzé: «La neve sul tetto ha creato dei movimenti asimmetrici»
ALLEGHE. Chiuso il palaghiaccio di Alleghe, mentre alla stalla sociale di Rivamonte si contano i danni. La neve, caduta nuovamente nella mattinata di ieri su tutto il territorio agordino, continua a mietere le sue “vittime”. Per i vigili del fuoco di Agordo è stata una domenica lavorativa con molteplici interventi portati nella vallata alle strutture pubbliche e private. «La neve sul tetto del palaghiaccio ci ha impensierito - ha detto il sindaco, Giuseppe Pezzè che ha seguito il caso da Venezia - perché ha creato dei movimenti asimmetrici».


«Per questo - continua - in accordo con il mio vice abbiamo ritenuto di fare un’ordinanza di chiusura della struttura e della strada che va verso il lago». Sul posto, nel pomeriggio, sono arrivati i pompieri che hanno cercato di far scivolare la coltre bianca dal tetto dell’edificio. I lavori proseguiranno presumibilmente anche domani per cercare di risolvere un problema delicato.


«Finora - ha aggiunto Pezzè - la struttura, seppur collaudata, non era mai stata esposta a una situazione simile ed è per questo che nei giorni scorsi ho interpellato un tecnico di fiducia per effettuare un sopralluogo dal quale è emersa la necessità di scaricare la neve. Il problema oggi è il carattere asimettrico di questa falda. Per quanto riguarda scuole e strade siamo abbastanza tranquilli anche se nei prossimi giorni occorrerà lavorare parecchio per gli allargamenti delle carreggiate».


Rivamonte. Prima di partire alla volta di Alleghe i vigili del fuoco hanno contribuito a rimuovere la neve dal tetto della stalla sociale di Rivamonte. Alcuni interventi erano già stati effettuati giovedì sera dal Corpo di Belluno e venerdì da quello di Agordo, ma ieri si è deciso di alleggerire il peso che gravava sull’intero edificio.


«È stata davvero una bella mazzata - racconta Claudio Fadigà, presidente dell’Agricola Canòp - i danni provocati si aggireranno sulle decine di migliaia di euro e per un’attività come la nostra che deve fare mutui per riuscire a pagare mutui non è davvero uno scenario allettante».


Giovedì infatti si è rotto il paraneve sull’ala est del tetto provocando conseguenze davvero spiacevoli: il cedimento della copertura della sala latte, degli uffici e dello spogliatoio, problemi ai box dei vitelli che fortunatamente sono stati messi in sicurezza, la rottura del silos del mangime, una torsione al tetto della concimaia e un piegamento di una trave di quello della stalla. A questo si aggiunge il rifacimento di molti metri di paraneve.


«Faremo domanda per i risarcimenti - annuncia Fadigà - ma ci auguriamo che anche le istituzioni si facciano portavoci delle nostre difficoltà. Intanto voglio ringraziare i vigili del fuoco e i volontari della Pro loco e del neonato Gruppo di protezione civile di Rivamonte per il preziosissimo aiuto che ci hanno prestato».


La Conca. I pompieri sono dovuti intervenire anche a Tiser, a Gosaldo, ad Agordo e a Frassenè dove un tetto è crollato. Quest’ultima neve bagnata continua a preoccupare e al proposito alcuni rilievi tecnici hanno calcolato che il peso si aggira sui 350 kg al mq contro i 240 della precedente neve farinosa. Rimane monitorata la valanga di Voltago nella zona a monte del Sas de la Madòna


La parte alta. A Canale resta chiusa la strada per la Val di Garés, mentre oggi riapriranno le scuole ed è attesa la verifica del Genio civile sulle strutture. A Cencenighe i pompieri hanno tolto la neve ghiacciata sporgente dal tetto dell’ex municipio che si affaccia sulla 203. Il sindaco Soppelsa rimane in ansia per le slavine sulla strada per Colàz (ne sono cadute almeno 15) e conta sull’appoggio del Cai per monitorare la zona. Il pericolo valanghe sulle piste da sci resta alto anche a Livinallongo dove i vigili del fuoco sono intervenuti sul municipio.


A Falcade l’attenzione è per la frazione di Somór anche se per ora tutto sembra sotto controllo. Il sindaco Murer pensa però alle casse comunali, facendosi portavoce di tutti i suoi colleghi. «Siamo davvero al limite, se penso a cosa troveremo sulle strade ad aprile mi viene male». Insomma ancora giorni di paura a causa del maltempo.

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