Chiavi e ferro, riapre il museo

CIBIANA. Riapre, domani alle 11, il museo della chiave e del ferro, a Cibiana. Con un sogno nel cassetto da parte del sindaco Luciana Furlanis: di riaprire, quanto prima, anche le miniere da cui il paese estraeva il minerale, a partire dal 1400.
Lino Da Col, il volontario che si è preso in carico la rigenerazione del museo, ha visitato con gli speleologi quei cunicoli sotto Croda Cuz. Ma il progetto che il sindaco ha allo studio è di poter mettere in sicurezza il complesso e di renderlo accessibile ai residenti e ai villeggianti. Un motivo in più, dunque, di attrazione turistica.
Il museo, d’altra parte, è confezionato in modo tale da incuriosire il visitatore, a tal punto da invogliarlo a vedere dove si ricavava la materia prima per confezionare chiavi di ogni modello. Il tutto a titolo di volontariato. Perfino le teche dell’esposizione non sono costate un euro. Le ha messe a disposizione Luca De Carlo, sindaco di Calalzo, nella sua veste di presidente dell’Unione montana; erano i raccoglitori degli occhiali esposti al museo, poi sostituiti. Il sindaco stesso e gli altri volontari si sono messi di buona lena per adattarli puntualmente alla nuova funzione.
Il museo si trova all’interno dello storico “Ufficio delle miniere”. Con materiale originale, modelli a grandezza naturale e l’ausilio di numerosi cartelli esplicativi, in italiano ed in inglese, viene presentato tutto il ciclo storico della trasformazione del minerale della valle nel prodotto di eccellenza di Cibiana, la chiave appunto. Il sindaco Furlanis ha voluto che il materiale del museo avesse un’unica provenienza, Cibiana, sia che fosse di arredo che di esposizione. E così è stato.
Numerose famiglie, infatti, hanno messo a disposizione i loro cimeli, le chiavi, ben s’intende, che custodivano gelosamente. La rassegna illustra, dunque, le miniere locali attive dall’epoca tardo medioevale fino al XVII secolo, i loro minerali, le tecnologie per ricavare il ferro grezzo, dalla vena, la produzione del carbone di legna, il progresso della tecnica di produzione delle chiavi. In paese opera una delle più brillanti aziende del cadore, l’Errebi, con una settantina di posti di lavoro; alla cerimonia inaugurale sarà presente anche Luca Mazzucato, l’amministratore delegato, che ha deciso di continuare l’attività ai piedi del monte Rite, nonostante le difficoltà. «Una ricca collezione di attrezzi storici, di stampi originali e di chiavi antiche e moderne – spiega Da Col – sorprese nelle varie fasi della lavorazione». Uno spazio dell’esposizione è dedicato alla Errebi, perché «ancora oggi porta avanti questa tradizione – conclude Furlanis – rendendo nota in tutto il mondo Cibiana come il paese delle chiavi».
Francesco Dal Mas
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