Cerca d’investire il pastore col furgoncino

Caterina De Bona (originaria di Cortina) se l’è vista brutta: ma è riuscita a annotare la targa del mezzo

«Hanno cercato di andare addosso a Caterina: mi ha contattato per dirmi questo, dopodichè è caduta la comunicazione al telefonino». È concitato il tono di Sergio Ropele “Giacchella”, cinquantenne di Scurelle in provincia di Trento ma con stalli nell’Avianese, mentre descrive al cellulare quanto accaduto a Caterina, la persona che lo segue da tempo nella gestione del suo gregge di pecore, 1.500 capi.

Caterina di cognome fa De Boni, ha 28 anni ed è originaria di Cortina; il padre assicuratore, la bisnonna prima impiegata donna del Comune bellunese ai tempi dell’Austria. Laureata, con una passione per il violino e la fisarmonica, ha mollato tutto per fare il pastore. Un mestiere antico come l’uomo, di quelli considerati in via d’estinzione: troppa burocrazia, troppi ostacoli agli spostamenti delle greggi, tanto che in molti hanno alzato negli anni bandiera bianca. Un mestiere, comunque, tranquillo: almeno sino a ieri pomeriggio.La giovane si trovava con i capi di bestiame sui magredi del Cellina, una spianata tra San Foca e Vivaro, nella quale s’era raccolto il gregge, quand’è avvenuto il fatto, denunciato ai carabinieri del Radiomobile di Sacile. È lo stesso Ropele a raccontarlo, riferendo quanto dettogli dalla ventottenne. «In zona è comparso un veicolo bianco, un furgone, che s’è diretto velocemente sul gregge. Ha centrato una ventina di capi, ferendone alcuni: capi che andranno verosimilmente abbattuti. Caterina ha cercato di bloccarlo, ma s’è accorta che il mezzo puntava su di lei. È riuscita a scappare». E aggiunge: «Ha avuto la prontezza di riflessi di annotarsi la targa». Il danno? «Più che dal punto di vista economico è un danno morale». Mai al pastore trentino era accaduta una cosa simile, in anni d’attività. E si interroga sul perchè. Domande che si sommano ad altre domande. «A questo punto vale la pena andare avanti?» si chiede, sconcertato ma non scoraggiato. Ropele è tenace, al pari di Caterina. Una coppia famosa anche nel web, dove vi sono alcuni siti che parlano di loro (nel 2010 finirono anche in un calendario). “Giacchella” ama la sua professione e non sarà questo episodio a farlo desistere dal proseguirla.Per il gregge è il periodo della transumanza, un vocabolo antico, del quale per certi versi s’è perso il ricordo, che indica la migrazione stagionale e temporanea. Un evento un tempo normale, ora divenuto per molti versi straordinario. Alcuni Comuni, anche nel Friuli occidentale, hanno deciso un giro di vite, forti di una legge regionale (la 17 del 2009), la quale prevede che vengano indicati i criteri di passaggio del bestiame in aree tutelate come Sic e Zps. Più di qualche municipalità lamenta danneggiamenti alla flora locale dopo il passaggio delle greggi. (da.bor.)

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