Centraline, sopralluogo lungo l’alveo del Boite

Con vicesindaco e assessore ampezzani, i rappresentanti delle ditte interessate Pompanin: «Abbiamo ribadito la nostra più ferma contrarietà a questi progetti»
Di Alessandra Segafreddo
Enrico Pompanin
Enrico Pompanin

CORTINA. Centraline sul Boite: contrarietà ambientale e tecnica da parte dell’amministrazione comunale ampezzana ai progetti presentati da ditte esterne.

Si è tenuto ieri mattina l’incontro con le società che hanno presentato in Regione quattro progetti diversi per realizzare delle centraline sul Boite.

In sala consiliare, oltre ai rappresentati delle ditte interessate, c’erano i tecnici, gli amministratori comunali, personale della Forestale, del Genio Civile, dell’Arpav, del Bacino di pesca e del gruppo “Acqua bene comune”.

Le quattro ditte, come ormai noto, vorrebbero realizzare gli impianti sul Boite nella zona di Crignes e della Polveriera, sino a Zuel. La prima domanda è arrivata nel luglio 2011 dalla Pro Iter Progetto Infrastrutture srl di Milano; sono seguite poi le richieste di Hdrocad srl di Vicenza, Idroelettrica Alpina srl e Derivazioni srl di Ospitale. Ieri, dopo l’incontro in sala consiliare, c’è stato anche il sopralluogo sulla sinistra orografica del torrente Boite per verificare l’idoneità dei siti dove si vorrebbero realizzare gli impianti.

«Abbiamo manifestato ancora una volta la nostra assoluta contrarietà ai progetti», spiega il vice sindaco e assessore all’Ambiente Enrico Pompanin, «che non ci trovano d’accordo nè dal punto di vista ambientale, in quanto eventuali centraline danneggerebbero il torrente, e nè dal punto di vista tecnico. Noi, come abbiamo sempre detto, riteniamo che certi impianti li debbano realizzare le Regole o le amministrazioni comunali. Terremo duro affinchè nessuno venga da fuori a deturpare il territorio. Su questo siamo uniti sia come Amministrazione e sia a livello di comprensorio, dopo esserci confrontati con i Comuni limitrofi, con i quali ci siamo già visti alla presenza anche di esponenti delle Regole di San Vito e di Borca».

Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore all’Edilizia, Stefano Verocai, anch’egli presente all’incontro di ieri.

«Siamo contrari a questi progetti», ribadisce, «in quanto si vorrebbe trasformare il fiume che dà il nome alla nostra vallata, e che piaceva tanto ad Hemigway, in una specie di rigagnolo, portando peraltro altrove i proventi che deriverebbero da tanto scempio ambientale. Il nostro territorio è estremamente delicato e va tutelato, ci sono zone dove anche la fauna è protetta. Impianti del genere causano danni al sistema paesaggistico, che è uno dei fulcri del motore turistico di cui vive la nostra comunità. Noi “vendiamo” ambiente e non corrente. Inoltre in tutti i progetti sono previsti degli espropri, in quanto si passa su zone di privati; una possibilità che la legge contempla, ma che ci vede fortemente contrari. Terremo duro», conclude l’assessore Verocai, «nel tentativo di evitare che il nostro territorio sia deturpato».

Ieri mattina, dopo la presentazione dei progetti, ci sono già state alcune richieste e delle prescrizioni da parte dei rappresentanti degli enti presenti.

Ora le quattro società, se vorranno provare ad ottenere i permessi per realizzare le centraline, dovranno aggiungere ai progetti quanto richiesto o provvedere a delle integrazioni. Dopodichè sarà la Regione, che ha competenza assoluta in materia, a decidere il da farsi.

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