Centralina sull’Ornella il progetto del Comune dovrà andare alla Via

LIVINALLONGO. Dovrà affronare la procedura di Valutazione di impatto ambientale il progetto presentato dal Comune per la realizzazione di una centralina sull’Ornella.

Lo ha deciso la Regione sottolineando che se pur il progetto risale a prima delle attuali norme – il Comune aveva chiesto la concessione in concorrenza ancora nel 2011 – le criticità emerse vadano valutate a fondo.

Il progetto prevede la realizzazione di una centralina sulla sponda sinistra del torrente Cordevole, appena dopo la confluenza del rio Ornella, per la produzione di energia elettrica tramite un gruppo di turbo-generazione, mediante lo sfruttamento di una parte delle acque presenti nell’alveo del rio Ornella con la loro restituzione nel Cordevole.

La potenza massima installata prevista dal progetto è di 391 kW, con una portata massima derivabile di 170 litri al secondo e un salto di concessione di 307 metri.

Il progetto ha visto la presentazione di osservazioni da parte di Lucia Ruffato per conto di una serie di associazioni ambientaliste e nel settembre scorso c’è stato un incontro tecnico con sopralluogo, seguito da una richiesta di integrazione di documenti.

Ora la decisione di assoggettare il progetto alla Via, anche alla luce del fatto che per le nuove istanze di concessione ogni opera di captazione deve sottendere un bacino idrografico di almeno 10 chilometri quadrati, ben più ampio di quello di 4,4 dell’Ornella. Dunque la questione dovrà essere esaminata più a fondo.

«Quell’impianto ha un punto debole, non ha i 10 km di bacino sotteso», allarga le braccia il sindaco Leandro Grones, «ma non è una priorità per il Comune, soprattutto se pensiamo che l’Ornella è stato abbastanza battuto dall’alluvione, che si è portata via due ponti».

«Finalmente la normativa tutela ambienti con bacini così piccoli, di alta quota, fragili», sottolinea Ruffato. «Le linee guide del ministero dicono che impianti così non si possano fare e ora la Regione, che prima non mandava mai nulla alla Via, ha cambiato un po’ orientamento». —

Stefano De Barba

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