Centralina sul Frison, ormai ci siamo

SANTO STEFANO. Entro la fine del mese comincerà a girare la turbina della centralina idroelettrica di Campolongo, quella realizzata lungo il torrente Frison.
«La stagione, dal nostro punto di vista, è stata particolarmente inclemente», spiega Stefano Fontana, amministratore delegato dell'omonima azienda bellunese, con delega sull'idroelettrico, «e quindi abbiamo dovuto giocoforza rallentare le operazioni, facendo slittare di qualche settimana la partenza. Ma ormai siamo quasi pronti, non manca tanto».
L'idea, insomma, è quella di iniziare a mettere in servizio la turbina, mentre proseguono i lavori di completamento e di finitura dell'opera. Si tratta di un impianto di piccole dimensioni, ma che comunque garantirà una produzione di circa 2.000.000 di kW all'anno.
Le caratteristiche della concessione idraulica prevedono un salto di 45,73 metri; una portata massima di 1.100 litri al secondo, media di 649 l/s; una potenza media di concessione di 291 kW, massima di 371 kW. La condotta è lunga 1,3 km e corre lungo la strada, con tubi in vetroresina ad alta pressione, di un diametro di 900 mm, posizionati a margine della strada che costeggia il corso d'acqua. La presa d'acqua sul torrente Frison avviene poco sotto la vecchia centralina dell'Enel, dove è stata realizzata una briglia di attraversamento, che consentirà di rallentare l'acqua e di convogliarla nella tubatura. Il "salto" utile per la produzione di energia, come detto, è di poco inferiore ai 50 metri. Più a valle, appena prima dal centro abitato, è stata invece realizzata la centralina vera a propria.
«Una struttura parzialmente interrata», dice Stefano Fontana, « con uno scavo importante nella collina; ormai vanno solo completate le finiture esterne e l'inerbamento della parte circostante».
Avete avuto problemi durante la lavorazione?
«No, anche perchè abbiamo usato una particolare tipologia di tubi che consente una posa più rapida rispetto a quelli in acciaio o in ghisa. Sono più leggeri, più manovrabili, ma anche più delicati, se pure garantiti per 50 anni. Il percorso sostanzialmente lineare della condotta ci ha consentito il loro utilizzo».
Ed in paese quali sono state le reazioni dei residenti?
«Il rapporto con la Regola di Campolongo è ottimo», commenta Stefano Fontana, «e qualche perplessità iniziale da parte di chi abita vicino alla centralina, che pure c’è stata, è stata rapidamente superata anche grazie al fatto che, da otto mesi, ci vedono tutti i giorni, ci parliamo e ci confrontiamo costantemente. Ovviamente in paese si trovano dinanzi ad una realtà nuova ed è comprensibile che qualche domanda venga posta. Ma assicuriamo che l'impatto sarà zero, sia dal punto di vista paesaggistico, sia da quello del rumore e sia infine, e soprattutto, da quello dell'acqua. La preleviamo e la restituiamo al Frison ben prima del centro abitato di Campolongo e quindi non esiste problema alcuno. Ed abbiamo lavorato affinché la centralina si inserisca perfettamente nel contesto, anche dal punto di vista estetico».
La centralina nasce da un accordo con la Magnifica Regola di Campolongo, sui cui terreni passa la condotta. E la Regola, da questa operazione, cui non partecipa direttamente se non appunto attraverso l'affitto dei terreni, dovrebbe ricavare fra i 20.000 e i 30.000 euro all'anno, ovvero non meno del 30% dell'utile prodotto. Diciotto mesi per l'iter autorizzativo e poco più di otto mesi per la realizzazione: la centralina di Campolongo (mentre sul tema in altre realtà si aprono polemiche anche aspre) si appresta a diventare un caso destinato a fare scuola, e non solo nel territorio bellunese.
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