Cavalli mai così forti, Duomo è il favorito

FELTRE. Si ripeterà Castello che si affida al cavallo vincitore della corsa l'anno scorso (Melantò de Aighenta)? Tornerà a primeggiare Duomo che forse ha il favorito numero uno (Bonantonio da Clodia)? Si riscatterà Santo Stefano con Narcisco, ma senza il veloce Noioso che non è più arrivato? Ce la farà Port'Oria, che ha piazzato il colpo dell'ultima ora portando il mezzosangue trionfatore al Palio di Siena a luglio 2011 per l'Oca, Mississippi, a togliersi l'etichetta di “nonna”, la contrada che non fa suo il drappo da più tempo? Tra oggi e domani si vedrà.
Ieri intanto i cavalli sono stati sottoposti alle visite mediche da parte della commissione veterinaria composta da Giampaolo Maini e Andrea Sarti di Ferrara insieme a Pierangelo Sponga dell'Usl 2 (che è il presidente), mentre in serata il Palio è entrato nel vivo della festa con le cene di quartiere. Dopo il controllo di tendini, muscolature, cuore e polmoni, oltre alle radiografie e al prelievo antidoping per tutti, i responsi delle visite mediche ai dodici mezzosangue (due titolari per quartiere più una riserva) arriveranno nella tarda mattinata di oggi, ma nessuno dovrebbe essere scartato.
Chi se ne intende, dice che il cavallo di punta del Duomo, Bonantonio da Clodia, sia un missile a quattro zampe, ma anche l'altro, Akcent, non è certo male visto che in Pra' del Moro ha tagliato il traguardo per primo nel 2010 (la riserva è Nuntereggaepiù). «Pensiamo siano all'altezza di vincere, poi può succedere di tutto, perché un cavallo è come un atleta e può avere una giornata storta», commenta il responsabile dei cavalli Edy De Boni. La corsa si annuncia equilibrata e il fantino Valter Pusceddu, detto Bighino (ventuno volte in piazza del Campo a Siena, l'ultima a luglio), lo conferma: «E' il Palio con più accoppiate vincenti degli ultimi anni». La novità è l'estrazione all'ultimo minuto dello schieramento, che sarà annunciato dal mossiere quando tutti saranno in pista. «Qualcosa può cambiare», spiega Pusceddu, «perché non si può scegliere insieme al quartiere quale cavallo dei due andrà più basso o più alto al canapo». Secondo fantino della Stella è Andrea Chessa, detto Nappa II: «Ognuno se la può giocare, ma sono fiducioso», dice. «Dipende soprattutto dal cavallo e partire bene dà un vantaggio perché permette di fare l'andatura e impostare le traiettorie, risparmiando di più le forze».
Port'Oria, insieme a Mississippi conta su Periclea, che ha fatto suo il gran premio a Fucecchio (riserva Pissinache). Fantini sono il senese Andrea Coghe e Francesco Caria, detto Tremendo. Castello (con un «grazie per l'ospitalità al Corpo Forestale e al suo staff del Vincheto»), riporta in Pra' del Moro Melantò de Aighenta, il cavallo da battere. Farà coppia con Nanneddu (riserva Nuraghe). I fantini sono Giosuè Carboni, detto Carburo, e Luca Minisini, detto Dè, tre volte trionfatore a Siena su ventuno corse (agosto 2000 con il Leocorno e 2001 col Drago, nel luglio 2002 con l'Istrice). Santo Stefano affida le sue speranze a Narcisco e a Tavel Pontadour (riserva Bovskaja da Clodia), con i fantini Martin Ballesteros, detto Pampero, e Adrian Topalli. (sco)
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