Cava di Vallesella, accolta la richiesta della F.lli De Prà



Si sta per chiudere l’annosa pratica inerente l’estinzione della cava della Vallesella. Nel recente consiglio comunale, all’unanimità, è stata approvata una delibera che accoglie la richiesta della ditta Fratelli De Prà per il mantenimento e l’uso dell’attività di lavorazioni di inerti delle pertinenze minerarie della cava, con l’installazione di un nuovo impianto di trattamento delle acque di lavorazione inerti.

«Questa operazione», spiega il vice sindaco di San Vito di Cadore Andrea Fiori, «risulta funzionale all’esecuzione e al mantenimento delle opere di contenimento di eventuali colate rapide provenienti dai ghiaioni “Dei Ross” e “Sacomedan” per la salvaguardia dell’abitato di Chiapuzza, secondo i progetti autorizzati anche ai fini di protezione civile». Durante il consiglio è stato il responsabile del servizio tecnico comunale, Luca Roda ad illustrare la proposta di deliberazione sottoposta all’esame consiliare. Roda si è soffermato sulla pregressa attività di cava e sulla successiva cessazione.

La cava è estinta dal 2012 ed è partito il periodo di post mortem che avrà una durata complessiva di 30 anni. Il sito però si trova nei pressi della frana che incombe da Croda Maracora sull’abitato di Chiapuzza e la richiesta della ditta Fratelli De Prà, accolta dal consiglio, garantisce che l’area venga pulita così da scongiurare problemi in caso di movimento dei ghiaioni che si trovano sopra le case e la Statale 51 di Alemagna.

Il sistema di smaltimento delle colate prevede infatti la continua rimozione del materiale che si accumula nel bacino a monte, nel canale di collegamento con la vasca di accumulo a valle e prevede che la ditta Fratelli De Prà, provveda ad assicurare la pulizia e la manutenzione del sistema di protezione utilizzando successivamente il materiale di risulta per la propria attività di lavorazione inerti.

Ora l’argomento tornerà in consiglio in quanto dovrà essere sottoposto a successiva approvazione lo schema di convenzione per la regolamentazione dei rapporti tra l’amministrazione comunale e la ditta proponente.

«Finalmente siamo in dittatura d’arrivo per chiudere una vicenda annosa», sottolinea Fiori, «che ha preso avvio con le prime pratiche nel 2010. In questa maniera oltre a garantire ulteriore sicurezza per gli abitanti di Chiapuzza, completiamo l’iter di estinzione della cava».

Gli fa eco il sindaco Franco De Bon. «Era anche ridicolo», ammette, «che la cava fosse chiusa ma la parte burocratica fosse ancora aperta. Il mio plauso va a tutti coloro che si sono impegnati per chiudere questa vicenda. La ditta De Prà oltre a garantire un presidio sul territorio, continua a svolgere un importante ruolo in tema di rischio idrogeologico, e nei casi di emergenza che abbiamo avuto è sempre intervenuta repentinamente con uomini e mezzi per asportare il materiale detritico colato». —

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