Casa di comunità di Belluno, iter avviato: sorgerà nell’area di San Gervasio

La struttura costerà 5,5 milioni di euro e sarà realizzata all’interno dell’ospedale. Ospiterà i servizi sociali e sanitari del territorio, oltre al nuovo centro prelievi
Paola Dall’anese

La Casa di comunità di Belluno, la struttura dove saranno raccolti tutti i servizi sanitari del territorio, sorgerà nell’area di San Gervasio attigua all’ospedale San Martino. La struttura, che sarà finanziata da fondi del Pnrr, ospiterà anche il nuovo centro prelievi.

«Questo importante intervento ci consente di dare nuova vita all’area San Gervasio dell’ospedale di Belluno, creando uno spazio funzionale e moderno al servizio del cittadino, mantenendo e valorizzando al contempo una parte storica degli edifici dell’ospedale», commenta la direttrice generale Maria Grazia Carraro

Nei giorni scorsi è stato approvato il progetto di fattibilità (realizzato dallo Studio Striolo, Fochesato & Partners di Padova come capogruppo della Rtp con il geologo Devi Fincato sempre di Padova), che prevede un investimento complessivo di 5,5 milioni di euro: 1,5 milioni saranno finanziati con il Piano nazionale di ripresa e resilienza, due arriveranno grazie ai fondi Fsr. È stato poi chiesto un finanziamento aggiuntivo alla Regione di due 2 milioni di euro per la realizzazione di un centro prelievi più funzionale. Sarà ora convocata la Conferenza dei servizi.

La nuova Casa di comunità a Belluno sarà realizzata all’interno del presidio ospedaliero, nell’ex convento cistercense dei Santi Gervasio e Protasio, grazie alla ristrutturazione di parte del complesso monastico esistente di proprietà dell’azienda sanitaria dolomitica. Sarà realizzato anche un nuovo moderno volume che sostituirà l’attuale edificio costruito negli anni ’70: qui al piano terra troverà spazio il nuovo centro prelievi.

L’intervento comporta anche il miglioramento sismico dell’edificio esistente, attraverso una serie di lavori coordinati sulle fondazioni, sulle elevazioni e sulla copertura, in modo da garantire il rispetto delle normative attuali.

Per la nuova edificazione saranno seguite le moderne tecniche per la realizzazione di edifici antisismici. Verranno completamente rifatti gli impianti meccanici, elettrici e speciali. Al piano terra, oltre a una zona dedicata all’ingresso e destinata anche al Punto Unico di Accesso e agli spogliatoi del personale, saranno realizzati due aree funzionali principali, il Centro prelievi, l’area dell’Adi (Assistenza domiciliare integrata) e quella dedicata all’Unità di continuità assistenziale. Al piano terra saranno disponibili, inoltre, aree di attesa per i visitatori, servizi igienici per il personale e gli utenti, locali tecnici (quadri elettrici, dati). Al primo piano troveranno spazio tre zone funzionali distinte: la prima dedicata ai servizi cronici, la seconda ai servizi territoriali per l’area materno-infantile, la terza per le assistenti sociali e altri servizi territoriali. Infine, sarà riorganizzata la viabilità esterna e dell’area di sosta.

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