Campi di zafferano in Alpago
ALPAGO. Campi di zafferano in montagna. Tra le nuove produzioni in Alpago oggi ci sono anche i fiori di zafferano (Crocus sativus), da cui si ricava dopo vari procedimenti la nota spezia protagonista di diverse ricette, a iniziare dal risotto alla milanese, fiori che sono utilizzati anche in campo farmaceutico.
A dare l'avvio a questa coltura nella conca è stato lo scorso anno Eros Fagherazzi, 42 anni, che guida l'azienda agricola familiare che produce ortaggi di stagione e gestisce l'agriturismo Malga Cate a Chies d'Alpago. Due gli appezzamenti di terreno dedicati alla crescita dei fiori di zafferano, cugini nobili del semplice croco che è privo di pistilli: «Per iniziare ho piantato 1.000 bulbi a Bastia lo scorso agosto e quest'anno sono già raddoppiati. Quindi ne ho messi giù altri 11.000 a Sitran che stiamo raccogliendo adesso». I bulbi si piantano la seconda o terza settimana di agosto, in base all'andamento della stagione, e i fiori si raccolgono entro la prima settimana di novembre «di mattina molto presto», precisa l'agricoltore. Una delle condizioni per ottenere buoni risultati è che il terreno non favorisca ristagni d'acqua.
«Utilizzo il periodo in cui non ho altre colture in atto nei campi mettendo a frutto anche i tempi morti di produzione», spiega Fagherazzi, »il sole, la pioggia, il freddo non rappresentano una minaccia per i fiori, a meno che non ghiacci, allora può essere un problema». Anche i caprioli e le altre specie animali, che di solito minacciano gli orti, non sembrano interessati all'articolo. Più fastidiose risultano invece le erbe infestanti che tendono a soffocare lo zafferano e dalle quali periodicamente bisogna ripulire il campo. Il terreno va arricchito con stallatico e i bulbi vanno posti a una distanza di 5-6 centimetri uno dall'altro e ricoperti di terra. Un grammo di zafferano in pistillo costa dai 23 ai 27 euro al grammo, e con la certificazione può arrivare a 30 euro. Con 10.000 bulbi si può ottenere un etto di zafferano in pistilli (con 10 grammi si condiscono circa 200 piatti). Ci vuole un anno per la maturazione massima dei pistilli che vanno posti in piccoli vasetti di vetro al buio e al fresco. Al momento i pistilli dei fiori di zafferano coltivati in Alpago possono essere acquistati presso l'azienda (cell: 389 1813335/371 1585027, pagina Fb: zafferano dell'Alpago). «Facciamo anche i mercatini», ricorda Fagherazzi, «ma vogliamo realizzare dei canali di vendita più efficaci, magari attraverso una cooperativa che raccoglie i produttori come sta avvenendo a Cesio. Abbiamo un progetto di etichettatura e packaging che servirà anche a spiegare come usare i pistilli in cucina. Questa è una realtà produttiva che si sta diffondendo in vari luoghi del Bellunese».
Nell'ultima settimana di novembre in Alpago ci sarà un incontro tra piccole aziende agricole per parlare di territorio e colture: «Sarà una buona occasione per approfondire anche questo tema», augura Fagherazzi. In Italia le colture più estese di zafferano si trovano soprattutto nelle Marche, in Abruzzo e in Sardegna, altre interessano l'Umbria, la Toscana e la Basilicata.
Ezio Franceschini
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