Bufera su Poletti candidato a condurre Uno mattina estate

Il giornalista feltrino preso di mira dall’opposizione per il suo passato a Radio Padania e per il libro su Salvini 

FELTRE. Le indiscrezioni che danno alla conduzione della versione estiva di “Uno mattina” il giornalista feltrino Roberto Poletti scatenano la bagarre. Il deputato del Pd Michele Anzaldi denuncia la «salvinizzazione del programma». Anzaldi, renziano della prima ora, non è nuovo a denunce di questo tipo, ma nel caso specifico è lui stesso a finire nell’occhio del ciclone. Il senatore di Forza Italia, Francesco Giro, reagisce con veemenza definendo quello del deputato Pd un «vergognoso assalto» alla trasmissione di Rai 1: «Che schifo, qualcuno avvisi questo signore che il renzismo in Rai è morto, anche se non sepolto, come dimostrano gli assalti di Anzaldi. A Uno Mattina, trasmissione di successo della Rai, la nostra solidarietà».

Poletti, 48 anni, ha ormai sulle spalle quasi trent’anni di carriera giornalistica, cominciata scrivendo per l’Indipendente diretto da Vittorio Feltri. Negli anni ha saputo destreggiarsi con tutti i mezzi di comunicazione sia a livello radiofonico (è stato anche direttore di Radio Padania) che televisivo dove ormai lavora da una quindicina d’anni. Nelle ultime stagioni tivù è stato un punto fermo nelle trasmissioni condotte da Paolo Del Debbio sulle reti Mediaset.

Poletti è stato l’autore di “Salvini & Salvini, Il Matteo Pensiero dalla A alla Z”, scritto nel 2015. E in una Rai dove il peso della Lega è certamente aumentato, la sua candidatura a condurre Uno mattina insieme a Paola Bacchiddu ha suscitato un vespaio sul fronte delle opposizioni. «Un’assunzione che rientra», ha affermato ancora Anzaldi, «in una imbarazzante infornata di esterni, tra autori e conduttori, che vengono assunti per condurre e gestire le principali trasmissioni estive di Rai1. Come fa la Corte dei Conti, che ha un proprio rappresentante che partecipa alle riunioni del Cda Rai, a non intervenire?».

Molto critico anche il giudizio di Rita Borioni, consigliere di amministrazione Rai: «Uno schiaffo ai giornalisti dell’azienda».

A rimettere i piatti della bilancia sullo stesso livello arriva il giudizio di Enrico Mentana: «Non faccio nomi, ma se Poletti non può lavorare in Rai ne conosco almeno un altro paio di centinaia che dovrebbero lasciarla entro domani, approdati nell’azienda il giorno dopo aver finito di lavorare in giornali o emittenti di partito», si legge nel profilo Facebook di Mentana. —



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