Botte per una «cosa in sospeso», forse una ragazza

 BELLUNO.
Una lite per un fatto «pregresso», probabilmente per una ragazza. Questo ci sarebbe dietro l'episodio di aggressione avvenuto mercoledì in stazione e che ha visto il ferimento alla testa di uno studente bellunese. I carabinieri della compagnia di Belluno continuano gli accertamenti e stanno pian piano tessendo le fila dell'intero mosaico: ascoltando i tanti testimoni che hanno assistito al fatto e ascoltando anche il ferito.  L'Arma sta stringendo il cerchio anche nei confronti dei ragazzi stranieri che si sarebbero resi autori della sorta di pestaggio: si tratterebbe di ragazzi che frequentano scuole professionali in provincia e che sono sì stranieri, ma risiedono nel Bellunese. Intanto l'aggredito ha avuto modo di raccontare la sua versione dei fatti ai militari della Compagnia di viale Europa: lo studente si è però riservato di sporgere denuncia nei confronti dei suoi aggressori. Avrebbe spiegato di non conoscere le persone che lo hanno colpito e di aver avuto qualcosa da ridire (prima di essere circondato e colpito), con un giovane di un'altra nazionalità con il quale aveva una circostanza «pregressa» da chiarire, una «questione in sospeso». Le indagini per ora sembrano allontanare l'ipotesi di una rissa (il ragazzo si sarebbe trovato davanti una persona che è poi stata spalleggiata da altri stranieri) e anche il fatto che per colpire il bellunese sia stata usata una spranga, cosa che non risponderebbe alla realtà dei fatti.  C'è poi chi ha raccontato una versione leggermente differente da quella finora conosciuta: cioè che tutto sia partito da una mezza provocazione davanti alla quale il primo degli stranieri coinvolti non si sarebbe tirato indietro. Per chiudere il cerchio resta da sentire la versione dei kosovari, presto rintracciati.

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