Bortolot: «Nel 2018 bisogna avviare l’ospitalità diffusa»
ZOPPÈ. Nel 2017 è arrivata la banda larga, nel 2018 si vuole far partire l’ospitalità diffusa. Ripensa all’anno appena trascorso, il sindaco di Zoppè Renzo Bortolot, ma lo sguardo è già proiettato ai...

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ZOPPÈ. Nel 2017 è arrivata la banda larga, nel 2018 si vuole far partire l’ospitalità diffusa. Ripensa all’anno appena trascorso, il sindaco di Zoppè Renzo Bortolot, ma lo sguardo è già proiettato ai dodici mesi che lo attendono alla guida del Comune. Amministratore di lungo corso, Bortolot, da più di 25 anni è in amministrazione comunale. Quasi sempre sindaco, con un mandato di vice quando non era ancora entrata in vigore la legge che dava la possibilità del terzo mandato.
«Con il consiglio di fine anno», spiega il primo cittadino, «abbiamo discusso le linee programmatiche e mi pare che in questi due anni siamo riusciti a realizzare quanto avevamo previsto di fare. In particolare mi riferisco alla banda larga, che è arrivata a Zoppè dopo che più volte avevamo sollecitato come amministrazione questo intervento. Sono state completate alcune opere pubbliche avviate nel mandato precedente e poi segnalo la ricaduta positiva anche sui cittadini dei proventi della centralina idroelettrica».
Molto rimane da fare, però, «per garantire un futuro al paese», prosegue Bortolot. E qui il sindaco mette sul piatto quello che è il suo sogno fin dalla rielezione alla guida di Zoppè: «Sarò ripetitivo, ma sono convinto della necessità di avviare l’ospitalità diffusa a Zoppè. Sarebbe un’opportunità enorme, dal punto di vista turistico, che dovrebbe essere colta dai privati. Il nostro è un paese che offre tanto dal punto di vista paesaggistico e tranquillità di vita. Per portare avanti il progetto il prossimo anno l’amministrazione comunale prevedrà nel bilancio dei contributi per incentivare i privati a mettersi insieme e avviare l’ospitalità diffusa. Stiamo anche valutando la possibilità di recuperare alcuni edifici degradati e abbandonati nella parte precaria del paese applicando la normativa prevista dalla nuova legge rivolta ai piccoli Comuni e che contiene anche questi tipi di interventi. Si tratta adesso di capire come fare in quanto la normativa è nuova e non del tutto chiara».
Un’altra opportunità dovrebbe arrivare dai fondi di confine: «Da come ci sono stati presentati nell’ultimo incontro tra sindaci, interesserebbe anche i Comuni come Zoppè che non sono neppure di seconda fascia», aggiunge Bortolot. «Qualche motivo di speranza per il progetto di ospitalità diffusa c’è, visto che nel 2017 è stato riaperto il bar e riavviata l’attività della stalla con annesso agriturismo da parte di giovani del posto che credono nello sviluppo di Zoppè. Il sogno si può realizzare».
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