Bivacco Fanton tornerà alla quota giusta

AURONZO. Ricostruire il bivacco alpino Fratelli Fanton trasferendolo dalla sua posizione attuale in Alta Val Baion (1750 metri), a quella inizialmente prevista in Forcella Marmarole, a quota 2661. Questo l’obiettivo della sezione cadorina del Cai di Auronzo. Un progetto a cui i soci pensano da tempo e che diventerà realtà grazie a un concorso di progettazione bandito in collaborazione con la Fondazione Architettura Belluno Dolomiti.
«Abbiamo optato per il concorso in quanto strumento più efficace per garantire la qualità dei progetti», sottolinea Massimo Casagrande, presidente del Cai Auronzo. «Una volta scelta l’idea migliore, si tratterà di realizzare l’opera, andando a intercettare le risorse necessarie, dall’autofinanzamento ai canali istituzionali e, perché no, commerciali, visti i molti partner dell’iniziativa». Il concorso, che gode del patrocinio di Provincia, Unione Montana Centro Cadore, Fondazione Unesco e Ordine degli architetti, vede anche come sostenitori Comune di Auronzo, Consorzio Bim Piave e ditta Aku Italia srl, rappresentata da Vittorio Forato, responsabile marketing.
«Tutti i bivacchi sulle Marmarole sono stati realizzati negli anni Sessanta. Si tratta del Musatti, Voltolina, Tiziano, Comici e, appunto, Fanton», aggiunge Casagrande. «Quest’ultimo, per alcune difficoltà di trasporto da parte degli elicotteri militari dell’aviazione statunitense a causa delle condizioni di maltempo, fu posizionato, in via temporanea, quasi mille metri più in basso del previsto».
Una posizione che per il bivacco si rivelò infelice, visto che nei decenni è stato un po’ trascurato dagli alpinisti, in quanto troppo in basso. La ricostruzione a quota 2661, e il successivo smantellamento della struttura attuale, inutilizzata, permetterà di colmare un vuoto tra i bivacchi già esistenti e sarà in posizione strategica per chi fa il giro delle Marmarole e per chi percorre l’Alta Via numero 5 del Tiziano o la Croda Bianca.
Il bando, a breve disponibile sul sito della Fondazione Architettura, si chiuderà nel 2015. A partecipazione anonima, è aperto a tutti i progettisti a livello europeo. I progetti saranno valutati da una giuria di tutto rispetto. Al primo classificato il Cai di Auronzo assegnerà un premio da 6 mila euro; al secondo 2.500 dal Comune; al terzo 1.500 da Aku Srl.
«Non sono stati fissati particolari paletti per i progetti», precisano Francesca Bogo, presidente Fondazione Architettura, e il consigliere Angelo Da Frè, «salvo che il bivacco dovrà essere per 10-12 posti e per la sua realizzazione, contando solo il manufatto, dovrà avere un costo tra i 40 e i 50 mila euro. Ovviamente, dovrà garantire sostenibilità ambientale e materiali compatibili al luogo».
Il fatto che il bando sia di livello europeo avrà indirettamente un risvolto di marketing territoriale. «Questo concorso, l’undicesimo che portiamo avanti dal 2010, e il progetto che uscirà vincitore», dice ancora la Bogo, «vogliono anche essere una buona pratica, un modello per iniziative future di recupero di altri bivacchi o rifugi. Ma anche gettare la base per un modello sulle Dolomiti».
Il nuovo Fanton dovrà essere dotato delle tecnologie di oggi, come rete internet e prese elettriche, mantenendo però la “spartanità” tipica di un bivacco. «L’obiettivo è conservare la storia della nostra montagna», commenta Sergio Boso, Cai Auronzo. «Il progetto», afferma Daniela Larese Filon, presidente della Provincia e sindaco di Auronzo, «servirà anche a far capire alle persone come strutture di questo tipo siano molto importanti per il nostro territorio».
Martina Reolon
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