Biblioteca aperta poche ore a Belluno: «Serve personale e va pagato»
La petizione popolare sfiora le mille firme. Il Comune a caccia di risorse, l’assessore Addamiano: «Chi c’era prima non ci ha pensato». Le consigliere Candeago e Cassol: «Flessibilità, rimodulate gli orari dei dipendenti in servizio»

Serve più personale per ampliare gli orari della biblioteca civica, e ovviamente servono le risorse a bilancio per pagarlo. Soldi che al momento non ci sono ma che l’amministrazione sta cercando, ha assicurato l’assessore alla cultura Raffaele Addamiano in consiglio comunale, risponde all’interpellanza di Belluno D+ e all’interrogazione del Partito Democratico.
Anna Candeago e Giangiacomo Nicolini evidenziavano che gli orari della biblioteca sono ridotti (tre pomeriggi di apertura, e solo fino alle 18), il che consente un accesso limitato alla struttura. Maria Teresa Cassol e Claudia Bettiol hanno invece focalizzato l’attenzione sulla biblioteca ragazzi, anch’essa aperta troppo poco (quattro mattine e due pomeriggi).
«L’amministrazione comunale è favorevole a un ampliamento degli orari, ma servono adeguate coperture economiche per assumere il personale necessario», ha spiegato Addamiano in aula. «Stiamo cercando i fondi necessari», ha continuato, senza lesinare un attacco alla passata consiliatura (che ha trovato i fondi per restaurare la Crepadona) ma «non aveva previsto coperture di spesa» per un aumento del personale.
La richiesta di ampliare gli orari non arriva solo dai gruppi di opposizione in consiglio. È un’esigenza dei cittadini, come dimostra la petizione lanciata su change.org per una “Biblioteca BL aperta a tutte le ore” che, a ieri, contava 983 firme. «La petizione è uno stimolo propositivo», ha sottolineato Addamiano, puntualizzando però che se il Comune riuscirà ad ampliare gli orari, non sarà certo perché c’è una raccolta firme, legittima, dei cittadini. È già nelle intenzioni dell’amministrazione.
In merito alla biblioteca ragazzi, l’assessore ha spiegato (rispondendo così al Pd) che dalla riapertura di Palazzo Crepadona ci sono stati trenta accessi mattutini a settimana, ma da gennaio inizieranno anche le attività didattiche per le scuole, mentre nei pomeriggi ci sono stati fra i 60 e i 70 accessi a settimana.
«Dite che la passata amministrazione non aveva pensato a coprire i costi del personale, ma voi in due anni e mezzo non potevate trovare una soluzione?», ha risposto Anna Candeago, non soddisfatta per la risposta ricevuta dall’assessore. «Basterebbe avere maggiore flessibilità, differenziare gli orari di apertura con il personale attualmente in servizio».
Un pensiero condiviso da Maria Teresa Cassol: «Sono sei i dipendenti, il loro orario può essere modulato in maniera da tenere aperta di più la biblioteca», ha detto la consigliera del Pd, che ha anche suggerito di “copiare” quello che fanno altri Comuni, dove nelle biblioteche vengono impiegati dei volontari. Ad esempio le persone che fanno servizio civile. «La biblioteca è un servizio per i ragazzi, quando hanno rientro a scuola potrebbero trascorrere lì il tempo fra la fine e la ripresa delle lezioni», ha concluso. —
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