Belluno, studentessa pendolare fa causa a Trenitalia: "Troppi disservizi"
Barbara Iannotta trascorre quattro ore al giorno in treno per andare e tornare da Treviso

BELLUNO.
Passare in treno dalle 4 ore alle 4 ore e mezza ogni giorno (per fare 160 chilometri) è già un bel sacrificio. Ma arrivare spesso in ritardo, a volte anche di un’ora, può far saltare i nervi a chiunque. E’ questa una parte della vita del pendolare delle ferrovie italiane, a cui qualcuno ora ha detto basta.
Lo hanno fatto sei giovani veneti, tra cui una studentessa bellunese, che nei prossimi giorni citeranno Trenitalia davanti al giudice di pace. L’atto di citazione è pronto: in esso si chiede al giudice un risarcimento danni per inadempienza contrattuale.
La studentessa bellunese è Barbara Iannotta, che abita a Castion e frequenta il quarto anno di giurisprudenza a Treviso, oltre a lavorare a Belluno in uno studio legale.
Dal lunedì al giovedì va a lezione a Treviso in treno.
«Prendo il treno delle 7.32 a Belluno e dovrei arrivare a Treviso alle 8.47, quindi in orario per la lezione delle 9. Ma non è così. Spesso per essere sicura di arrivare in orario per le nove, prendo il treno precedente che parte alle 7. Due ore per fare 80 chilometri».
Al ritorno Barbara sale sul treno delle 13.07 per arrivare a Belluno alle 14.40 o delle 18.07 per arrivare a Belluno alle 19.42.
Sono orari che vengono rispettati?
«I cinque minuti di ritardo ormai non li conto nemmeno più. Dal primo ottobre al 24 dicembre, ho monitorato gli orari di partenza e di arrivo e i ritardi che si sono verificati: in una decina di casi sono arrivata in ritardo, anche di un’ora».
Come mai ha deciso di controllare gli orari e i ritardi?
«Tutto è partito da Facebook attraverso cui ho scoperto l’esistenza di un gruppo di pendolari veneti che protestavano per le condizioni dei viaggi in treno. Da lì sono passata al sito di Nicola Atalmi, un consigliere regionale, che ha lanciato l’iniziativa di citare in giudizio Trenitalia per i danni derivati dai ritardi».
Così dal primo ottobre al 24 dicembre Barbara Iannotta e altri 5 pendolari veneti hanno segnato su una tabellina l’orario di partenza, quello di arrivo e il ritardo del treno. Alla fine hanno compilato i moduli per la citazione in giudizio di Trenitalia, che ognuno di loro presenterà al giudice di pace della propria provincia.
Perchè si parla di inadempienza contrattuale di Trenitalia?
«Il biglietto che io acquisto è un contratto che non viene rispettato».
E’ solo una questione di ritardi o ci sono altri problemi?
«Ce ne sono molti: la sporcizia, ad esempio. Alla fine quasi ci si abitua, ma quando salgo sul treno, percorro anche due vagoni prima di trovare un sedile che non abbia macchie. E poi le carrozze: il treno delle 7.32 ha due carrozze soltanto e ci salgono i pendolari di Belluno, Ponte nelle Alpi, Vittorio Veneto e Conegliano. Possibile che non se ne possa mettere un’altra?».
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