Belluno, metalli pesanti tra la bigiotteria del negozio cinese

BELLUNO. Quanto sono sicuri per la salute dei consumatori gli oggetti di bigiotteria? Lo sta appurando la polizia locale che ieri mattina, insieme ad esponenti dell’Adiconsum veneto muniti di spettrometro, ha visitato un negozio cinese in via Vittorio Veneto rilevando ben 11 oggetti contenenti metalli pesanti come cadmio, piombo o nichel. Questi controlli rientrano in un protocollo di intesa sottoscritto qualche tempo fa tra la Regione e l’Unioncamere che ha come scopo quello di tutelare la sicurezza e la salute dei cittadini quando fanno gli acquisti. «In base a questo protocollo», spiega il comandante della polizia municipale di Belluno, Gustavo Dalla Ca’, «abbiamo avviato una serie di controlli sul territorio nei vari esercizi commerciali per individuare prodotti che poco sicuri per la popolazione. Ieri è stata la prima uscita e l’obiettivo era quello di passare in più negozi. Ma poi al primo che abbiamo visitato abbiamo trovato 11 oggetti tra orecchini, collane e braccialetti che presentavano questi metalli pesanti. E così ci siamo fermati».
Il materiale è stato inviato all’Agenzia delle dogane di Mestre dove sarà analizzato a livello chimico. «Se questi oggetti, alla fine degli accertamenti (saranno necessari una trentina di giorni), avranno una quantità di metalli pesanti superiore a quanto previsto dalla norma, si procederà con una denuncia penale che potrà portare anche ad una ammenda di 40 mila euro», precisa ancora Dalla Ca’ che aggiunge: «Ora abbiamo controllato negozi di bigiotteria, ma l’intenzione è quella di verificare anche altri articoli come pelletteria e giocattoli per bambini. Insomma tutte le varie tipologie merceologiche. Verifiche», ci tiene a ribadire il comandante della polizia locale, «a favore della sicurezza dei cittadini. Al Comune non viene in tasca nulla. Anzi, eventuali ammende saranno intascate dallo Stato che ha commissionato questi controlli. Si passano in rassegna prodotti che vengono a contatto con la pelle e che quindi possono trasmettere sostanze nocive per l’organismo».
Il progetto come sottolinea anche il primo cittadino Jacopo Massaro «è quello di rendere strutturali questi controlli, di eseguirne il più possibile. Vengono eseguiti a campione. La positività riscontrata con lo spettrometro non significa automaticamente che vi sia la presenza di sostanze vietate in quantità superiori alla norma. Lo scopo di queste operazioni, alla fine, è quello di mettere chi vende merci sicure e di origine note al di fuori della concorrenza sleale di chi commercializza prodotti contraffatti. Quindi a tutela del commercio e della qualità dei prodotti», conclude il sindaco.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi