L’edilizia bellunese recluta in Tunisia e Argentina, De Cian: «Formeremo gli operai»

Servono almeno 60 lavoratori specializzati: «Corsi in loco, poi li accoglieremo fornendo loro la casa»

Francesco Dal Mas
Un operaio edile al lavoro in un cantiere
Un operaio edile al lavoro in un cantiere

I nuovi operai edili arriveranno dalla Tunisia e dall’Argentina. «Li formeremo direttamente nei Paesi d’origine», anticipa Paolo De Cian, presidente dell’associazione dei costruttori Ance, «e, una volta in provincia, li attrezzeremo di casa, oltre che di lavoro».

Il settore delle costruzioni nel Bellunese è ancora in pieno vigore, perché, conclusi una parte consistente dei cantieri post-Vaia (1500 in provincia), sono attivi – e lo saranno per un anno – quelli del Pnrr. È vero che vanno scemando, in edilizia, le ristrutturazioni col Superbonus, ma ci sono le Olimpiadi e le Paralimpiadi.

«Avremo lavoro per tutti quest’anno e il prossimo, per il completamento delle opere che non si riuscirà a fine entro i Giochi», precisa De Cian. Poi resteranno da completare due infrastrutture, la variante dell’Alemagna di Longarone e la circonvallazione di Cortina, la prima da 395 milioni, la seconda da 483. La prima Variante è data per scontata; il 15 gennaio Simico presenterà il progetto definitivo.

 Per Cortina resta da finanziare l’opera in tunnel e i collegamenti vari, perché finanziati e cantierati sono solo i primi due lotti, una da 29 milioni e l’altro da 52.

«Cantieri, dunque, ne avremo anche in futuro», fa sintesi il presidente dell’Ance. Sostanzialmente, tra Longarone e Cortina (circonvallazione, più ex stazione Ferroviaria e completamento del Project financing di Pool Engineering), un miliardo e 100 milioni. Con un’ipotesi di arrivare al 2032 perché la sola circonvallazione richiederà 5 anni e 2 mesi di realizzazione.

«L’Ance, dunque, ha una vision di lunga gittata. Non è che vogliamo portar qui dei lavoratori per dopo abbandonarli a loro stessi», tiene a precisare De Cian.

Il programma è ancora in perfezionamento. L’Associazione dei Costruttori si avvale dell’esperienza di Umana, realtà che ha già collaborato con Confindustria Alto Adriatico sul Progetto Ghana, per la formazione di ben 250 immigrati destinati al Friuli Venezia Giulia.

L’Ance aveva calcolato, mesi fa, che sarebbero mancate in provincia almeno 80 figure professionali, che proprio non si trovano. La Scuola Edile di Sedico ne garantisce una ventina l’anno; ma non tutti i diplomati entrano nel settore.

«Abbiamo dato incarico ad Umana di organizzare quanto prima dei corsi professionali in Tunisia», fa sapere De Cian, «mentre per quanto riguarda l’Argentina, i Bellunesi nel Mondo ci hanno messo in contatto con organizzazioni del lontano Paese per una formazione specifica in quelle terre».

I primi arrivi matureranno entro l’anno. I tempi, dunque, non possono essere brevissimi. Peraltro, in questo modo, le imprese interessate all’assunzione potranno attrezzarsi per l’ospitalità dei futuri collaboratori. In sede Ance si ritiene che questa sia l’unica strada percorribile per procurarsi personale qualificato.

Da anni in provincia operano piccole imprese di albanesi piuttosto che di bosniaci, croati e di altre origini balcaniche. Si sono cercati contatti direttamente con questi paesi per organizzare corsi professionalizzanti, ma non c’è stata risposta: per la semplice ragione che si sono esaurite tutte le disponibilità.

«Proviamo con l’Africa, ci siamo detti. Anzitutto con il paese più vicino, la Tunisia. Se necessario tenteremo anche con altri Paesi».

Ovviamente sempre impegnandosi perché la Scuola edile e altri Istituti tecnici possa sfornare un numero ancora maggiore di professionalizzati.

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