Belluno, degenze ematologia: presto un reparto

La promessa del segretario Mantoan e del dg Compostella. Sorgerà nell’ex gastroenterologia e accoglierà pure l’oncologia
Conferenza stampa con il Dottor Mantovan
Conferenza stampa con il Dottor Mantovan

BELLUNO. Uno spazio unico per le degenze della medicina interna, dell'ematologia e l'oncologia. Sorgerà al quarto piano nell'ex ala degenze della gastroenterologia. Lo hanno promesso ieri al termine dell'incontro, svoltosi all’ospedale San Martino, il segretario generale della sanità veneta, Domenico Mantoan, il dg dell'Usl n. 1 Antonio Compostella, il capogruppo del Pdl, Dario Bond e la presidente dell'Ail, Carmen Mione. Il vertice era stato deciso qualche settimana fa dopo le notizie sul trasferimento dei posti letto oncologici in medicina. «Nei prossimi giorni verrà avviata la procedura tecnica al Crite e, ottenuto l’ok, passerà in giunta. Entro l'autunno 2013 potremo avere il nuovo reparto», ha detto Mantoan. La Regione investirà circa un milione di euro, derivanti da un tesoretto risultato di una buona gestione».

Attualmente non esiste un reparto di ematologia, ma alcuni medici della medicina (due e due borsisti di cui uno pagato dall’Ail) sono dedicati a questo. «Potremo migliorare la logistica e l'assistenza ai malati garantendo loro spazi più adeguati», ha sottolineato il dg Compostella che ha ribadito come «non è mai mancata l'assistenza negli spazi seppur limitati a nostra disposizione».

Soddisfatta la presidente dell’Ail. «È una grande gioia essere giunti a questo risultato. Sapevo che sarei arrivata in fondo e ci impegneremo per riuscire a rendere migliore questo nuovo reparto, usando i soldi che abbiamo per arredare le stanze. Finalmente potremo garantire un percorso dignitoso ai nostri malati che tornano dai centri specializzati di cura. Si va concludendo una grande battaglia».

Sono circa un centinaio all'anno i malati ematologici in provincia di Belluno e questo servizio era diventato ormai imprescindibile. Soddisfatto anche Dario Bond: «Si dà dignità al malato ematologico che arriva dai centri specializzati creando degli spazi consoni nell'ospedale di Belluno per l'ospitalità».

Non si dice soddisfatto invece del trasferimento dell’oncologia in medicina il presidente della Lilt che parla di problemi di privacy per i pazienti e . bene – dice Renzo Zampieri - e comunque assicuriamo i nostri associati e gli ammalati che siamo vicini a loro e faremo quanto possibile perché l'ospedale provinciale sia dotato di un reparto oncologico e non venga declassato a semplice servizio».

Il segretario generale della sanità, inoltre ha anche tranquillizzato gli animi su possibili tagli di posti letto per la provincia bellunese. «A giugno sarà discusso in consiglio il Piano socio sanitario risultato di un anno e mezzo di lavoro e che ha portato a un testo condiviso. E lì è segnato tutto quello che succederà anche nella nostra provincia. E da nessuna parte c'è scritto che si taglia qualcosa. Passato il Pssr, si inizierà a parlare di schede ospedaliere che prevedono per la montagna particolare attenzione e finanziamenti aggiuntivi a funzione come ad esempio per l'emodinanica che presto potrà funzionare 7 giorni su 7 per 12 ore, in attesa dell’h 24».

Mantoan ha ribadito che nel Pssr «abbiamo disposto 3 posti letto ogni 1000 abitanti per gli acuti, introducendo un nuovo strumento cioè i posti letto di cure intermedie pari a 1.2 posti/1000 abitanti che saranno ospitati in ospedali di comunità, strutture riabilitative vicine al cittadino.

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