Belluno, al via la stagione venatoria

Preapertura il 18 agosto, ai cacciatori il compito del monitoraggio sanitario dei selvatici

Alessandro Zago

«Una corretta gestione del territorio e dell’ambiente passa anche attraverso l’opera del mondo venatorio. Ai cacciatori chiediamo uno sforzo per il monitoraggio sanitario dei selvatici, al fine di prevenire e contenere la diffusione delle principali malattie che riguardano la fauna». A parlare è la vicepresidente della Provincia, delegata in materia di caccia e pesca, Silvia Calligaro, alla vigilia dell’avvio della stagione venatoria.

Nei giorni scorsi infatti sono stati approvati sia il calendario venatorio 2024-2025 sia i piani di abbattimento validati da Ispra. È stato ufficializzato l’avvio della stagione a metà settembre, ed è stata confermata la preapertura per domenica 18 (per quanto riguarda il cervo), che ha l’obiettivo principale di prevenire i danni alle attività agricole. Ai cacciatori viene affidato il compito del monitoraggio sistematico dello stato sanitario delle popolazioni selvatiche: di conseguenza devono tenere traccia dell’abbattimento dei capi con evidenti segni di malattia grave (come la rogna sarcoptica e la cheratocongiuntivite infettiva, che colpiscono in particolare camosci, mufloni e stambecchi). Compito che svolgono anche nel contenimento della peste suina africana, per quanto riguarda i cinghiali.

«A settembre poi, la sinergia tra la nostra Polizia Provinciale e il mondo venatorio metterà in campo il censimento dei galliformi» conclude Calligaro. «Auguro che sia una stagione venatoria che ancora una volta possa far risaltare - come confermato da Ispra negli ultimi anni - la capacità organizzativa e la corretta gestione dimostrata dal sistema bellunese».

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