Batù e Buonanotte, i medici che fanno ridere i bambini

Anche due bellunesi nella spedizione di Dottor clown Italia in Israele e Palestina «È fantastico vedere la felicità negli occhi di un bimbo per una bolla di sapone» 

BELLUNO. Portare un sorriso, cure e sostegno alle popolazioni e ai bimbi di Israele e Palestina. Ormai è conto alla rovescia: prenderà il via sabato la sesta missione internazionale in Terra Santa di Dottor Clown Italia, l’associazione di volontariato impegnata da tanti anni in Italia e non solo: 23 operatori sono pronti a partire verso paesi che, ancora oggi, sono interessati da conflitti.

Nella “squadra” – composta da medici, giocolieri, animatori provenienti da Italia, Spagna e India – ci sono anche due bellunesi, Carmen e Claudio, componenti di Dottor Clown Belluno, che opera sul territorio dal 2004, in diversi reparti di tutte le strutture ospedaliere della provincia. «Qualcuno mi dice che sono matta a partire, visto che si tratta di territori teatro di guerra e che i rischi non sono esclusi», racconta Carmen, in arte “dott. Batù”, originaria di Trichiana. «A queste persone rispondo in modo molto semplice: non avete mai visto la felicità negli occhi di un bimbo per una bolla di sapone, un bambino che allunga le braccia appena ti vede. Questa è la felicità più grande. E, d’altro canto, le missioni si chiamano con questo nome proprio perché non vengono fatte a Dubai o ad Alicante».

Anche il cadorino Claudio, in arte “dott. Buonanotte”, è ansioso di portare aiuto ai meno fortunati e vive questa esperienza come un’importante occasione di confronto con persone di altre culture, diverse dalla nostra, che vivono in località il cui contesto geopolitico è molto delicato.

La missione della Onlus, che ha ottenuto il patrocinio del ministero degli Esteri, continuerà fino al 1° maggio. A guidarla è Evaristo Arnaldi, presidente di Dottor Clown Italia, dentista calidonense che coordina l’associazione con sede operativa all’Ospedale San Bortolo di Vicenza. Il suo nome d’arte è “dottor Baristo”. Gli operatori porteranno con loro tutta l’attrezzatura da clown e la giocoleria. L’obiettivo non è soltanto far ridere, ma instaurare una relazione che serva a contenere il disagio e ad elaborare la sofferenza dei piccoli pazienti e dei loro familiari. La “comicoterapia” , in questo contesto, è una risorsa importantissima, poiché genera energia, capace di mutare le emozioni negative.

Il programma della missione prevede l’atterraggio a Tel Aviv nella giornata di domenica. La delegazione si sposterà poi tra Betlemme, Nazareth e Gerusalemme. Previste le visite all’ospedale italiano della Sacra Famiglia di Nazareth, all’istituto per sordomuti “Effetà Paolo VI”, alla “Bethlehem Arab Society for Rehabilitation”, strutture delle suore della Carità per orfani, anziani a disabili. In calendario anche la tappa al “Villaggio Sos” di Betlemme, alla clinica “La Crèche” e al “Caritas Baby Hospital”. Tappa fondamentale per l’opera di cooperazione internazionale sarà la sosta nell’accampamento dei beduini della Galilea nel deserto di Giudea e l’ingresso a Dheisheh, un campo profughi palestinese situato a sud di Betlemme nella Cisgiordania, dove vivono più di 13 mila rifugiati.

Martina Reolon

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