«Basta con parolacce rancori, bestemmie e pettegolezzi»

CORTINA. Campagna di igiene orale. Per la Quaresima, frate Leone e don Paolo Arnoldo hanno attivato quella che un po’ provocatoriamente hanno battezzato “campagna di igiene orale”.
La Conca ampezzana, e anche gli autobus urbani, sono stati tappezzati di manifesti con i quali si invita la gente a «non parlare male di nessuno». Un invito posto in maniera magari un po’ inusuale, ma che vuole avere un significato profondo; chiede infatti ai cittadini di volersi bene, di lasciare da parte i rancori, le maldicenze, di eliminare dal proprio animo i sentimenti che non rientrano nei dettami del cristianesimo. E' stato Papa Francesco a invitare i fedeli a seguire i consigli del Vangelo di Matteo: «Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano». L'immagine del pontefice con le sue ultime dichiarazioni («Siamo arrabbiati con qualcuno? Preghiamo per quella persona. Questo è amore cristiano! Quanto male fanno le chiacchiere») è stata pubblicata sul foglietto settimanale consegnato nella messa di domenica scorsa. I sacerdoti ampezzani, sulla scia del pontefice, hanno voluto così creare una vera e propria “campagna di igiene orale”.
Nei piccoli paesi, infatti, molto spesso le chiacchiere si amplificano; e, da un pettegolezzo, montano vere e proprie storie, ricche di particolari, spesso frutto della fantasia di chi di volta in volta racconta il fatto. «Pulire i denti, ma più la lingua», è scritto a caratteri cubitali nei manifesti, dove è stata inserta provocatoriamente l'immagine di un uomo che spettegola all'orecchio di una donna che, a sua volta, riporta il pettegolezzo ad un altro individuo. «Si ha l'abitudine di pulirsi i denti mattina, mezzogiorno e sera», dice con la sua consueta dolcezza frate Leone, che regge il santuario della Beata Vergine della Madonna della Difesa, «e noi abbiamo chiesto di pulirsi anche la lingua con la stessa dedizione con sui si curano i denti». Nel manifesto c’è poi l'invito a togliere la parola che uccide: perché, si sa, le parole possono fare più male dei fatti. «Dalla vita quotidiana», è l'appello che rivolgono i sacerdoti, possibilmente non solo in Quaresima, ma sempre, «si devono togliere l'insulto, la mormorazione, la calunnia, le parolacce, le critiche da pregiudizi a proposito di qualcuno, le chiacchiere e i pettegolezzi. E soprattutto non si deve bestemmiare». Poche frasi, poche parole, hanno utilizzato i sacerdoti per lanciare la loro campagna di “igiene orale”: ma parole essenziali, efficaci, che fanno riflettere. Gli ampezzani, vedendo i manifesti e ascoltando le omelie di questo primo tempo di Quaresima, hanno accolto con piacere la campagna. Forse si inizierà a riflettere di più prima di sparlare di qualcuno, della vita privata delle persone e dei sacerdoti, prima di far diventare “scandalo” un avvicendamento in chiesa o in alcune associazioni del paese. L'obiettivo dei preti è questo: invitare la gente a essere più buona, a non ferire con le chiacchiere e a volersi più bene.
Alessandra Segafreddo
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi