Barista spacciatore a Sois, negati i domiciliari a Roberto Dal Borgo

BELLUNO. Cocaina al bar Sport. Il titolare del locale di Sois, Roberto Dal Borgo è detenuto nel carcere “Lorusso e Cutugno” di Torino. Il suo difensore di fiducia Cesare Stradaioli ha chiesto gli arresti domiciliari per motivi di salute, ma proprio ieri gli sono stati negati. Il giudice per le indagini preliminari ha scritto nella motivazione che le condizioni del principale indagato, nell’operazione portata a termine dalla polizia, non sono incompatibili con il carcere. Ci sarà un ricorso al Tribunale del Riesame, certo sembra strano che non ci fosse una casa circondariale più vicina a Belluno, soprattutto per la difesa, che deve farsi la strada tutte le volte che intende parlare con il suo assistito.
Gli altri due arrestati sono il cittadino albanese Gentian Celislami, che vive a sua volta a Belluno, e il sudamericano Juan Manuel Jimenez, che invece sarebbe arrivato con la coca da Montevarchi, in Toscana. Secondo quanto ricostruito dalla Squadra mobile della polizia, il bar era diventato un supermarket di droga e Dal Borgo aveva allestito un’attività imprenditoriale, con tanto di persone, che venivano quasi stipendiate. Dei professionisti, che rispondevano a lui e venivano pagati.
Dal Borgo, che il giorno dell’arresto si era barricato nel suo ufficio e stava cercando di incendiare 592 grammi di cocaina e 297 grammi di hashish, è indagato anche per violazione di domicilio, lesioni e calunnia. Ci sarebbe stato un pestaggio e anche l’accusa a un’altra persona di aver nascosto nel suo bar delle dosi di cocaina, per cercare d’incastrarlo. Ecco perché aveva chiamato il 113. La sostanza stupefacente era stata effettivamente trovata, ma la denuncia non aveva alcun fondamento, pertanto era stato accusato un innocente. Le indagini sono ancora in corso e non sono esclusi nuovi sviluppi. —
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