Avanguardie di marines alla Calvi

Presto la caserma di Tai potrebbe diventare sede fissa degli americani
PIEVE DI CADORE.
I marines in Cadore. Saranno alloggiati alla caserma Calvi di Tai, ed incominceranno ad arrivare già tra oggi e domani. Questo primo contingente, proveniente sembra da Vicenza, sarà forte di 120 uomini e sarà l’avanguardia di un gruppo che potrebbe passare di stanza a Pieve in virtù di una collaborazione tra il comando Usa in Europa e l’Esercito Italiano. Ufficialmente, il sindaco di Pieve, Maria Antonia Ciotti, non ha ricevuto nessuna comunicazione; anche se una voce era arrivata alle sue orecchie. «Anche se non sono obbligati a farlo», ha affermato, «la prassi vorrebbe che il sindaco di un paese venga informato sull’arrivo di corpi militari. E, in effetti, il Comando del 7º ha sempre preavvisato.


Non so se questi militari, essendo comandati direttamente dal ministero, lo faranno». La Caserma Pietro Fortunato Calvi, dopo la soppressione della brigata alpina Cadore avvenuta il 31 dicembre 1997, è stata assegnata alla Brigata Julia che la utilizza come centro addestrativo del 7º Reggimento Alpini. Per questo nella caserma il comando ha sempre lasciato un piccolo reparto con il compito di eseguire la normale manutenzione e mantenere efficienti le strutture. In questi anni sono stati ospiti della caserma Calvi reparti di paracadutisti, di alpini e di altre specialità, compresi alcuni reparti di eserciti stranieri appartenenti alla Nato.


Poche settimane fa, a far visita alla struttura sono arrivati alcuni ufficiali dell’Esercito Italiano e di quello statunitense, che hanno perlustrato in lungo e in largo la caserma, trovandola idonea per la concretizzazione di un progetto che dovrebbe - il condizionale è d’obbligo perché le bocche dei militari sono cucite, specialmente dopo l’attentato dei giorni scorsi a Milano - portare alla costituzione nella caserma cadorina di un distaccamento permanente di marines.


Secondo quanto emerso, la struttura verrebbe divisa in due spazi separati: uno che continuerebbe ad essere gestito dagli italiani del 7º, un secondo che verrebbe trasformato in un base americana, nella quale sarebbero alloggiati i marines. Lo scopo di questa operazione sarebbe quello di costituire un centro di addestramento per le truppe impiegate in Afganistan, che avrebbero trovato in Cadore il luogo ideale per questa loro esigenza. Dalla caserma Calvi, infatti, i marines si muoverebbero tutti i giorni per raggiungere, sulle montagne, i luoghi prescelti per l’addestramento e anche il poligono della val d’Oten.

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