Auronzo d’Inverno: «Il Comune resti»

AURONZO. Il prossimo 30 settembre, in base al decreto legislativo 78 del 2010, ai Comuni sarà imposta la dismissione delle partecipazioni in società il cui bilancio sia risultato passivo per più anni ed è prevista la cessione delle quote del Comune o la messa in liquidazione della società. Questa normativa riguarda anche la società Auronzo d’Inverno Srl, nella quale il Comune ha il 68% delle quote.
Una situazione molto delicata per la società che gestisce gli impianti di Monte Agudo, come sottolinea lo stesso presidente Fabio Da Vià: «È evidente come l’apporto societario del Comune di Auronzo sia di vitale importanza per la sopravvivenza della nostra società, che opera per garantire il funzionamento degli impianti di risalita di Monte Agudo, con conseguenti ricadute economiche sull’intero comprensorio». «La società Auronzo d’Inverno» spiega in una nota la stessa società «si sta attivando, anche con le contermini realtà provinciali e l’apporto di consulenze legali, per valutare l’esistenza di una soluzione alternativa alla dismissione. Le difficoltà da superare appaiono notevoli, con esiti incerti, ma il direttivo in carica, supportato dalla forte volontà dell’amministrazione comunale, e certo di contare sulla presa di posizione e il sostegno di cittadini e realtà economiche, intende intraprendere ogni strada possibile per scongiurare una situazione traumatica per l’intera comunità».
Alla luce della normativa vigente, l’unica alternativa che permetterebbe alla società di avere una deroga all’obbligo di dismissione potrebbe essere costituita dalla qualifica della società come «servizio pubblico locale a rilevanza economica». Lo stesso Da Vià spiega come la società, grazie agli impianti dia direttamente lavoro a molti auronzani e indirettamente dia l’opportunità di lavorare a tutte le strutture legate al turismo.
«Siamo fiduciosi» commenta Da Vià, «ci stiamo lavorando sopra, anche se l’ultima parola spetterà alla Corte dei Conti di Venezia». Oltre che seguire questa strada, il consiglio direttivo di Auronzo d’Inverno, in carica dallo scorso dicembre, si sta impegnando per ridurre le passività ottenendo già risultati concreti e tangibili. A questo proposito il presidente di Auronzo d’Inverno sottolinea «Il 30 giugno si chiuderà l’esercizio in corso del primo semestre e possiamo già dire che la situazione finanziaria è ben migliore che in passato, ma ci sono pur sempre gli ammortamenti che non ci permettono di andare in pareggio. Siamo consapevoli che la situazione potrà migliorare, ma questo non ci permette di andare avanti da soli».
In parallelo sono stati avviati progetti ed iniziative per ottimizzare l’uso degli impianti esistenti, con nuove formule di turismo che renderanno maggiormente attraenti le stagioni turistiche sia invernale, che estiva. Soprattutto si stanno studiando delle iniziative promozionali che facciano delle Tre Cime, dove ogni anno arrivano moltissimi turisti da Cortina e dalla Pusteria, la porta d’ingresso ad Auronzo.
Laura Bergamin
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