Arrampicata, il Cai sogna una palestra

FELTRE. Non è stato facile per il Cai avere tutte le autorizzazioni per ottenere la disponibilità della palestra di roccia nel complesso dell’istituto Agrario di Vellai, dove farà partire a breve il primo corso di introduzione all’arrampicata per bambini dai 6 ai 10 anni.
È questo il caso in cui si sente la mancanza di una parete boulder, il grande sogno della sezione feltrina del Club alpino italiano che non è stato abbandonato: la nuova dirigenza rispolvera l’idea iniziale, nata una decina di anni fa, di una palestra di roccia vicino al palaghiaccio. Successivamente hanno fatto capolino altre ipotesi, nel frattempo tramontate.
Quello a ridosso della facciata a nord-est dello stadio del ghiaccio sarebbe il luogo ideale, ne è convinto il presidente del Cai Ennio De Simoi, che non rinuncia al sogno: «La volontà è continuare a crederci», dice. «L’interesse è ancora vivo, ma in stand-by».
Aldilà del costo non indifferente, per cui si pensa a canali come i fondi dei Comuni di confine, c’è anche l’aspetto della gestione, dall’apertura alla chiusura della palestra, comprese le spese come il riscaldamento. «I finanziamenti, a fatica, si possono trovare. Il problema è la gestione, che al palaghiaccio sarebbe in sinergia», commenta De Simoi. «Il polo della montagna con il palaghiaccio, la palestra di roccia e la pista di sci di fondo a Pra’ del Moro sarebbe un unicum che non si trova da nessuna parte. Nel progetto è prevista una balaustra che prosegue rispetto al bar dello stadio e chi si affaccia a guardare l’hockey, spostandosi di dieci metri vedrebbe la gente che arrampica. Il corso di arrampicata per i bambini dai 6 ai 10 anni a Vellai lo vedo come un seme, perché bisogna creare consapevolezza».
E il Cai sulla palestra di roccia dell’istituto Agrario ha deciso di investire, comprando delle “prese” nuove per costruire tracciati adatti ai giovanissimi.
Molteplici le finalità: avvicinare i bambini all’arrampicata attraverso attività ludico-motorie; trasmettere i concetti base per muoversi in sicurezza; acquisire sicurezza in sé stessi e verso i compagni; sviluppare le capacità motorie e tecniche di arrampicata; favorire l’apprendimento delle regole di convivenza e dello stare in gruppo; oltre naturalmente al divertimento. Gli incontri saranno dieci, uno a settimana il venerdì dalle 17 alle 18, i primi sette in palestra e gli altri in ambiente naturale. Dodici i posti disponibili con sei istruttori specializzati.
La direttrice del corso è Claudia Scagnet, istruttrice nazionale di arrampicata libera in età evolutiva. Collabora anche Bruno Capretta, che è uno degli estensori dei manuali sull’arrampicata libera, «a dimostrazione che il Cai può contare su diverse eccellenze», sottolinea Ennio De Simoi, «dietro c’è un’organizzazione forte».
Raffaele Scottini
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