Appropriazione indebita subagente assicurativo chiude il procedimento

FELTRESubagente assicurativo chiude il processo per appropriazione indebita aggravata. L’imputato Giovanni Melchiorre, difeso dall’avvocato Davide Fent, è stato assolto ieri nella prima udienza del...

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Subagente assicurativo chiude il processo per appropriazione indebita aggravata. L’imputato Giovanni Melchiorre, difeso dall’avvocato Davide Fent, è stato assolto ieri nella prima udienza del processo a suo carico davanti al giudice Coniglio con una sentenza di non doversi procedere.

La vicenda si lega a un secondo procedimento parallelo, andato in scena nell’aula del giudice di pace in cui i ruoli erano invertiti, con l’agenzia UnipolSai (per cui lavorava Melchiorre all’epoca dei fatti) denunciata per diffamazione.

Il tutto risale al periodo tra il 2014 e il 2015, quando il subagente assicurativo lavorava per l’agenzia assicurativa feltrina ed è stato accusato dai datori di lavoro di aver sottratto circa 16 mila euro. Soldi provenienti dalle polizze che il dipendente stipulava con i clienti ma che non versava immediatamente.

L’intenzione non era quella di sottrarre i soldi, ma di darli all’agenzia un po’ più tardi, utilizzandoli nel frattempo perché si era trovato economicamente con l’acqua alla gola.

I titolari dell’agenzia Angelo e Rodolfo Cassol però se ne accorgono e mettono alla porta il subagente, che di conseguenza non riesce più a restituire i soldi. E visto che Melchiorre aveva un pacchetto di clienti, gli ex datori di lavoro mandano loro una lettera che il subagente ritiene offensiva del proprio onore. Ne scaturisce una querela per diffamazione e il processo davanti al giudice di pace parte prima di quello per appropriazione indebita aggravata al tribunale di Belluno.

Trovato l’accordo dove Melchiorre si è impegnato a rimborsare i 16 mila euro, si è chiuso anche il secondo processo. —

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