Antichi affreschi, campanili e chiese Sovramonte restaura i suoi tesori d’arte

l’iniziativa
Duecentomila euro per ridare luce agli affreschi tardo-medioevali della Pieve di Servo, oltre che per sistemare una parte degli oggetti sacri presenti nell’edificio religioso. Ma anche a tutte le altre chiese dell’altopiano, per le quali i rispettivi parroci hanno fatto domanda di contributo, saranno “rinfrescate” e ripulite nelle parti architettoniche o di superficie. Il bando da 675 mila euro per il fondo cultura di area vasta, è andato a buon fine. La compartecipazione finanziaria è di 75 mila euro, quindi la copertura è assicurata quasi per il massimo della spesa sostenuta.
Nel Sovramontino ci sono “pezzi da novanta” come appunto gli affreschi di Servo che dopo la cattedrale di Feltre, è l’edificio più vecchio nel Feltrino ed è datato al Mille. Una chiesa “speciale” la cui datazione risale al 1184 e che ha subito una drastica modifica nel 1500 quando fu modificato l’orientamento. Un gioiello in cui parte delle testimonianze pittoriche hanno resistito.
Per il campanile gotico della chiesa di San Zenone a Zorzoi, andranno 99 mila euro, mentre per quello della chiesa di San Pietro e Lorenzo di Aune-Salzen sono destinati 72 mila euro. Stessa cifra sarà impiegata per il recupero degli intonaci esterni alla chiesa di Faller, mentre per la scalinata di San Giorgio in Sorriva si impiegheranno 83 mila euro.
Il “progetto cultura e valorizzazione dei beni storico-artistici” rientra dunque fra i fondi di confine per il quinquennio per area vasta 2013/2018, per un totale di 750 mila euro (inclusa la quota di compartecipazione). A Sovramonte ci sono cicli di affreschi datati al Trecento e al Cinquecento, quindi dal tardo medioevo al Rinascimento a Servo che meritano di essere rinfrescati, sotto l’ufficio della soprintendenza. Ma anche le torri campanarie di Zorzoi e Aune necessitano di consolidamento e di recupero conservativo. E in ultimo, le scalinate d’accesso all’antico edificio di culto di Sorriva che saranno rimesse a posto laddove presentino crepe e scalfitture, e le facciate della chiesa di Faller che hanno bisogno di un restauro degli intonaci.
L’intero progetto ha fruttato otto milioni di euro da distribuire ai Comuni che hanno aderito al progetto che sono sei, fra cui Feltre, Cesio, Santa Giustina, Lentiai, Lamon e Sovramonte, ognuno con uno o più progetti (come nel caso di Feltre e Cesio), da cantierare.
Di otto milioni incassati, due milioni di euro sono destinati ai restauri conservativi delle pregevoli opere di proprietà dei Velluti che hanno fondato l’Accademia del Melograno e sottoscritto la convenzione con Umf a condizione che il patrimonio sia tutelato e resti in mano ai due comuni interessati, Feltre per Castel Lusa e villa Lusa e Cesio per il castelletto di Cossalter, non essendoci altri eredi.
Altri due milioni per la valorizzazione archeologica di Lamon, ottocentomila euro per il recupero del patrimonio pittorico di Sovramonte, centomila a Santa Giustina, duecentomila euro per Lentiai, centocinquantamila per il recupero della casa del custode al museo etnografico di Seravella e novecentomila euro per il museo archeologico di Feltre. —
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