Altoatesini assenti a Cima Vallona

SAN NICOLO’ COMELICO. Poteva essere l'occasione buona, ma non lo è stata. La 47ma commemorazione dei Caduti di Cima Vallona a Cappella Tamai di San Nicolò di Comelico, ha visto assente la Provincia di Bolzano. Lo ha rilevato il sen. Giovanni Piccoli, nel suo intervento ufficiale.
«Ancora una volta è mancata una rappresentanza altoatesina, un'occasione perduta per fare pace con la storia e aprire una vera fase di dialogo che possa vedere Bellunese e Alto Adige collaborare alla pari, per questo, per il 2015, mi farò carico di invitarli personalmente, Non cerco la facile polemica», ha concluso Piccoli, «quanto ribadire che oggi a Cima Vallona si respira voglia di collaborazione e di vera perequazione: approfittiamo di questo difficile momento storico per ripartire da un confronto diretto e schietto sul futuro del nostro territorio elaborando una strategia comune senza sudditanza da parte di alcuno». Di questo tenore anche gli altri interventi, in particolare quello del sindaco di San Nicolò Comelico, Giancarlo Ianese, del presidente della Sezione Ana Cadore Pierluigi Bergamo - promotori della manifestazione - del consigliere regionale Sergio Reolon, del gen. Giorgio Bari, comandante del presidio militare di Venezia.
Il Prefetto di Belluno, Giacomo Barbato, dopo aver letto il messaggio del Ministro della Difesa Roberta Pinotti, ha voluto ringraziare le comunità del Comelico per la sensibilità e l'impegno nel proporre annualmente il ricordo di Francesco Gentile, Mario Di Lecce, Olivo Dordi e Armando Piva. Anche il vicepresidente dell'Ana Ferruccio Minelli si è soffermato sull'importanza della memoria. «Il sacrificio dei quattro militi e di tutti i rappresentanti delle Forze dell'Ordine caduti in quegli anni tragici, va considerato come esempio per le giovani generazioni. I ragazzi devono diventare cittadini apprezzando i loro sacrosanti diritti, ma conoscendo anche i loro sacrosanti doveri».
Alla cerimonia hanno partecipato come ogni anno i parenti dei Caduti, in particolare Gabriella Piva, sorella dell'alpino Armando, i fratelli di Olivo Dordi e la moglie di Mario Di Lecce. Di primo mattino si è svolto un breve rito militare e civile al sacello posto proprio sul luogo dell'attentato, per iniziativa del Comune di San Nicolò. Poi a Cappella Tamai la commemorazione è iniziata con gli onori al medagliere dell'Associazione degli Incursori dell'Esercito, scortato dal presidente Passafiume e dalla medaglia d'argento al valor militare Marcello Fagnani, unico superstite ferito gravemente nell'attentato del giugno 1967, opera di terroristi altoatesini.
Per la prima volta era presente a Cappella Tamai il presidente onorario dell'Associazione il gen. Franco Angioni, primo comandante di una missione italiana all'estero. Ha chiuso la cerimonia ufficiale, accompagnata dalla banda di Lentiai diretta da Domenico Vello, la Santa Messa celebrata da don Fabio Fiori.
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