Alla scoperta della stua, la diga sul Padola

C'è al vaglio un progetto per creare un'area museale sulla fluitazione del legname
Oggi si può visitare la stua
Oggi si può visitare la stua
 COMELICO SUPERIORE.
In visita alla stua sul torrente Padola. Oggi, dalle 10 e fino alle 18.30, è possibile visitare l'opera, una sorta di diga artificiale, in totale sicurezza, grazie al ripristino del sentiero aereo effettuato dal servizio forestale regionale di Belluno lo scorso maggio. La stua serviva per la fluitazione del legname: raccoglieva l'acqua del torrente a monte dello sbarramento e su questa venivano fatti galleggiare i tronchi. Aperto lo sbarramento l'acqua scendeva violentemente portando il legname lungo il torrente che confluisce nel Piave fino al "cidolo di Perarolo".  Esisteva fin dagli inizi del 1500 in legname ed è stata ricostruita più volte. Alta circa 16 metri, ha uno spessore di 6 ed una lunghezza al coronamento di 30. Fino ad inizio novecento presentava la sovrastruttura in pietrame e legno con la copertura in scandole di larice. Nel 1818-19 venne ricostruita in pietrame su disegno e a spese del nobile Vittore Maria Gera. È allo studio un progetto del Consorzio Turistico Val Comelico Dolomiti per creare un'area museale di pregio che racconti le antiche funzioni di fluitazione del legname.  Si tratta, quindi, di un punto di attrazione turistica, culturale e didattica, che potrà integrare e valorizzare gli itinerari culturali dei musei del Cadore e la stessa rete di "memoria storica" della fluitazione del legname lungo l'asse del Piave, con i musei del "cidolo" di Perarolo e quello "dei zattieri" di Codissago. Al progetto, sostenuto da un contributo del Consorzio Bim Piave, è stato assegnato un contributo della Regione Veneto.

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