Al Sass del San Martin una pista ciclabile simile a quella del Garda

RIVAMONTE

Girare attorno al Sass de San Martin sospesi nel vuoto sopra il Cordevole incanalato nella gola dei Castèi. Dal 2022 sarà forse possibile e Rivamonte e l’Agordino potranno esibire una pista ciclabile a sbalzo (sul modello di quella realizzata a Limone sul Garda). Dipenderà se i 2,5 milioni di euro che il Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi ha chiesto al ministero dell’ambiente (contributi che Roma assegna ai Parchi a valere sulla Carbon Tax per la lotta ai cambiamenti climatici) verranno concretizzati.

«Stiamo aspettando l’ok dal ministero – dice Ennio Vigne, presidente del Parco – ma siamo fiduciosi. Quando avremo la certezza del finanziamento, partiremo con la progettazione e poi con la gara d’appalto. Vorremmo affidare i lavori entro il 2021 e realizzare l’intervento nel 2022».

Quello che Villa Binotto e l’amministrazione comunale di Rivamonte (in collaborazione con l’Unione montana agordina) vogliono far nascere, è un tratto della pista ciclabile che da Bribano porterà prima ad Agordo e poi a Falcade, innestandosi a Cencenighe con quella che sale verso l’Alto Cordevole, che si caratterizzi per bellezza e suggestione.

«Quando mi sono messo sul vecchio ponte dei Castèi a guardare verso nord – dice Vigne – me la sono immaginata come una cartolina».

L’ipotesi è quella che, dalla casa cantoniera della Tagliata di San Martino, la ciclabile (che arriverà da sud per la vecchia strada dei Castèi) costeggi il Sass de San Martin (quello che, secondo la leggenda, il santo tagliò per far defluire le acque che formavano il lago a monte e salvare così la vita al piccolo Agordo) fino ad incrociare il sentiero della Via degli Ospizi. Da qui, poi, proseguirà fino a Valle Imperina.

«C’è un tratto di sentiero che sovrasta una frana; dovremo capire se puntare su una soluzione a sbalzo o se scendere verso il torrente e poi risalire».

La scelta di puntare sulla ciclabile sospesa al Sass de San Martin non ha solo una ragione di carattere estetico. In primis, se arriverà, il contributo del ministero farà risparmiare 2,5 milioni di euro all’Unione montana, che potrà usarli per aumentare gli interventi sull’intera ciclabile il cui costo ammonta a 9 milioni. In secondo luogo permetterà di ovviare alla prima soluzione pensata dall’Uma che prevedeva il passaggio delle bici sulla sinistra orografica del Cordevole, escludendo, dunque, l’ex sito minerario di Valle Imperina.

«Così – conclude Deon – il turista arriverà direttamente nell’antico villaggio». —

G. San.

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