Al bimbo ritrovato la maglia del Napoli

DOMEGGE. Una speciale dedica del calciatore Gokhan Inler e la maglietta del Napoli Calcio con la firma di tutti i giocatori, è stato il regalo che Barbara D’Urso ha fatto al bambino di 8 anni di Domegge che ha vissuto una notte all’addiaccio nel bosco del Monte Froppa. Il regalo è arrivato al termine della diretta di ieri “Pomeriggio cinque”, andata in onda dal sagrato della chiesa di San Giorgio.
In un pomeriggio non molto caldo e a tratti battuto da folate di vento provenienti dai Spalti di Toro che ha “gelato” la troupe televisiva e non solo, la famiglia del piccolo “eroe” e un gruppo dei volontari che venerdì notte hanno battuto i boschi e la montagna alla sua ricerca, sono stati i protagonisti della nota trasmissione televisiva condotta dalla D’Urso e da Domegge da Benedetta De Logu. Settancinque minuti indimenticabili per l’intero paese cadorino.
Nella piazza della chiesa, con l’avvicinarsi dell’ora d’inizio della trasmissione prevista per le 17, hanno iniziato ad arrivare, insieme all’allenatore Osvaldo Da Vià, i bambini con la maglietta celeste della squadra di calcio del Domegge nella quale gioca anche il piccolo che era scomparso.
Come tutti coloro che hanno partecipato a trasmissioni all’aperto e in diretta sanno, i tempi per la messa in onda non sono brevi: c’è la sigla, poi le ultime novità, poi qualche intervento improvviso e poi, la pubblicità. Nel periodo del collegamento con Domegge sono andati in onda ben tre stacchi pubblicitari, allungando di molti minuti la permanenza della gente davanti al monitor e alla telecamera. Nel frattempo è arrivato anche Antonio Valmassoi, l’ex atleta che domenica mattina ha incontrato per primo il piccolo "disperso" e lo ha consegnato a due guardie forestali che lo stavano cercando. Ancora ieri, mentre aspettava di andare in onda, esprimeva la sua soddisfazione per essere stato il privilegiato che ha incontrato il bambino. «Sono ancora emozionato», ha affermato «e ho dovuto raccontare la mia storia non solo ai giornali, ma anche alle televisioni. Non voglio essere considerato un eroe, ma solo una persona contenta». Accompagnato dalla moglie, si è fermato per oltre un’ora nel gruppo di protagonisti della giornata e poi, vinto dal freddo visti anche i suoi 82 anni, ha dovuto ritirarsi.
Attorno alla telecamera, intanto il gruppo è diventato consistente: sono arrivati i membri del Soccorso Alpino, il maresciallo del carabinieri, per alcuni minuti si sono visti anche il parroco don Marco De March e il sindaco Lino Paolo Fedon, che non sono però intervenuti in trasmissione. La parte del leone l’ha fatta la mamma del bimbo, Luana, che possiede anche una verve che ispira simpatia. «Ci tengo», ha affermato, «a ringraziare tutti coloro che hanno partecipato alle ricerche. Sono rimasta sorpresa per quanta solidarietà ho trovato nelle persone. Sono napoletana e vivo a Domegge da oltre 20 anni. Posso solo dire che ho trovato attorno a me delle persone meravigliose». E poi non poteva dimenticarsi del salvatore del figlio, il signor Valmassoi: «È stato un grande uomo». La mamma poi ha raccontato altri particolari di quell’esperienza incredibile vissuta dal figlio. «Mi ha riferito che in quelle ore Gesù gli metteva delle cose in testa e poi al mattino, ha sognato il fratellino che gli apriva la porta. Ma è stato il gufo a farlo addormentare tanto che ancora ora ripete spesso il suo verso». Poco ciarliero, invece il padre, forse solo emozionato.
Dallo studio di Milano, la D’Urso ha intervistato via telefono il bambino e gli ha fatto dire ciò che si aspettava: che gli piace in calcio ed è tifoso del Napoli e in particolare il giocatore Inler. Una preferenza che la D’Urso già conosceva e che gli è servita per far mandare in diretta una dedica e un augurio.
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