Al 7° Alpini virtualmente grazie a Google Maps

In seguito all’accordo tra il colosso del web e la Fondazione Dolomiti Unesco è possibile vedere anche uno dei rifugi simbolo di Belluno e i suoi sentieri

BELLUNO. Da ieri pomeriggio anche il Rifugio 7° Alpini è su Google maps. Un altro importante tassello, insomma, che consente agli appassionati di tutto il mondo di poter “pre-vedere” una gita nelle Dolomiti sul personal computer, sul tablet o sul cellulare, prima di recarsi poi sul posto, sui Monti Pallidi. Il tutto grazie all'accordo fra la Fondazione Dolomiti Unesco e Google.

«Da oggi (ieri per chi legge, n.d.r.) - dice Giuliano Vantaggi, consulente marketing della Fondazione Dolomiti Unesco – si possono infatti vedere non solo lo Schiara e l'arrivo dell'Alta Via n. 1, dalle Case Bortot al Rifugio 7° Alpini, appunto, ma anche le Tre Cime di Lavaredo».

Il simbolo stesso delle Dolomiti, dunque, insieme al rifugio di proprietà del Cai di Belluno, inaugurato nel 1951 e di cui scrisse anche Dino Buzzati, uno dei figli più illustri della città di Belluno, da inviato speciale del Corriere della Sera.

Il rifugio è un punto di partenza per sentieri e vie ferrate (la Via ferrata Zacchi, la Via ferrata Marmol e la Via ferrata Sperti), nonché ultimo rifugio lungo l'Alta via n. 1 delle Dolomiti.

Google maps propone ovviamente solo i sentieri facilmente accessibili a tutti, perché l'obiettivo è proprio quello della conoscenza e della promozione, ma in tutta sicurezza. E che Google sia un'ottima vetrina, lo testimoniano i dati che Vantaggi snocciola con soddisfazione. «Ormai per quello che è indiscutibilmente il principale motore di ricerca, ma anche la pagina in assoluto più cliccata sul web, si parla di 1,5 miliardi di internauti unici al giorno, con la sezione Maps che è la più utilizzata, con oltre 700 milioni di utenti che la consultano quotidianamente. Per questo è importante essere presenti su questo strumento anche con le nostre Dolomiti», precisa.

L'accordo con Google è stato presentato a marzo proprio a Belluno. Domani le implementazioni di questi ultimi giorni verranno presentate al Muse di Trento. E la visione è di fatto accessibile in tutto il pianeta.

Le nuove mappature, effettuate con due trekker (zaini dotati di dispositivi che effettuano riprese a 360°) e due tripod (macchine fotografiche panoramiche) messi a disposizione da Google, sono state rese possibili dalla collaborazione della Fondazione con le locali sedi del Cai e con i parchi che insistono nel perimetro delle Dolomiti Patrimonio Unesco.

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