Accertamento Imu sugli edifici venduti oltre trent’anni fa

Belluno

Dopo la Tasi, ecco l’Imu. Secondo avviso di accertamento per il Comune di Belluno, per il pagamento delle imposte su due immobili a Sedico. Si tratta di una casa e un capannone, che fanno di un compendio immobiliare venduto nel 1990 alla Regione. Il Comune di Belluno, dunque, non è più proprietario dei beni, ma risulta esserlo perché la Regione non ha mai rettificato l’atto di compravendita che risale a trent’anni fa.

E se per la Tasi si trattava di 259 euro, l’avviso di accertamento per l’Imu non pagata nel 2015 (inviato dall’Unione montana Valbelluna, agente della riscossione per il Comune di Sedico) è ben più salato: 3.592 euro.

Somma che pagherà Palazzo Rosso, per evitare l’avvio del procedimento di recupero coattivo, ma con riserva di successiva rivalsa nei confronti della Regione.

Il Comune risulta ancora proprietario dell’abitazione e del capannone a Sedico, perché in 30 anni la Regione, nonostante numerosi solleciti, non ha rettificato l’atto di compravendita. Nel 1990, infatti, a causa di un disallineamento tra catasto terreni e catasto fabbricati, non è stato inserito nell’atto il riferimento relativo al catasto fabbricati, ma solo quello del catasto terreni. Ci si è accorti subito dell’errore, la Regione ha predisposto le variazioni catastali e il Comune le ha sottoscritte, rettificando l’atto. La Regione non l’ha ancora fatto, e così è Palazzo Rosso a dover pagare le tasse per i due immobili, pur non essendone più proprietario.

Fra Tasi e Imu, la spesa per Palazzo Rosso sarà di 3.851 euro, come accertano le due determine di riferimento. —



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