Abbraccio ai passanti per sfilare Rolex: due donne a processo

Sparirono dal polso due Rolex da 20 mila euro ciascuno. Orologi di lusso, sui quali i rispettivi proprietari hanno perso qualsiasi speranza. Non si sono nemmeno costituiti parte civile nel processo ad Angelica Stefan e Rebeca Vaduva, le due ragazze di etnia Rom individuate dalla Squadra mobile della polizia, dopo i colpi messi a segno sotto galleria Cavour, a poca distanza dal centro storico di Belluno. C’è poco da chiedere i danni a chi non sarebbe in grado di pagarli.
Le imputate di furto con strappo sono difese dall’avvocato Valentina Mazzucco e, davanti al giudice Luca Berletti, stanno emergendo le modalità con lui hanno derubato un 57enne e un 87enne, senza sapere di essere sotto l’occhio di una telecamera. La tecnica è quella dell’abbraccio: si avvicinavano alle vittime, con la scusa di chiedere un lavoro, poi avanzavano offerte sessuali o amorose cercando il contatto fisico ed è in quel momento che ne approfittavano per sfilare l’orologio. Poteva bastare un abbraccio o una stretta di mano.
I due bellunesi non sono stati scelti a caso: non sarebbero stati derubati, se non avessero avuto un capitale in fondo al braccio. In precedenza, c’erano stati senz’altro appostamenti e pedinamenti. E dopo i colpi, la fuga a bordo di una Bravo o una Punto prese a noleggio. Le donne farebbero parte di un gruppo di Rom con base a Oppeano, in provincia di Verona, ma con ramificazioni in Spagna e Romania. Dietro a loro ci sarebbe un’organizzazione molto più ampia, che fornisce sostegno logistico e presumibilmente ha un giro di ricettazione per la merce rubata.
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