A Pian de le Femene la “nuova resistenza”

LIMANA. Per dove passa, oggi, la resistenza? Non ci sono dubbi per l’Anpi di Belluno: passa per la difesa delle acque, quindi contro nuove centraline idroelettriche. Resistere è la parola d’ordine dei partigiani di Treviso e di Belluno che, ancora una volta, si raduneranno questa mattina a i 1140 metri di Pian de le Femene, sopra Revine e Limana. Resistere – puntualizzano all’Anpi – contro ogni revisionismo. Ma, appunto, contro l’indebito sfruttamento delle acque ai piedi delle Dolomiti. Ecco perché è stata invitata Lucia Ruffato (nella foto, ndr), coordinatrice del Comitato provinciale Acqua Bene Comune, a commemorare i caduti nella lotta di liberazione. Ricordarli e perpetuarne la memoria significa, oggi, battersi per il rispetto pieno dell’ambiente, a cominciare dalla sua risorsa più importante, l’acqua. Ore 10 il ritrovo, al confine tra i due Comuni, seguono la messa e la commemorazione. A mezzogiorno il pranzo, nel pomeriggio musica, canti partigiani e popolari accomunati da ideali di pace ma soprattutto di libertà con il gruppo folk Wiskey Distillando Fiori. Il valico di confine tra Revine e Limana è stato uno dei luoghi della resistenza: qui, nel settembre 1944, durante il massiccio rastrellamento nazifascista, si unirono le Brigate partigiane Mazzini e Tollot per raggiungere il Pian Cansiglio, base della Divisione d’assalto Garibaldi Nino Nannetti, insieme ai battaglioni Gandin e Casagrande, presenti nel territorio di Revine e Vittorio Veneto. La ritirata dei garibaldini fu coperta dalla Brigata Piave, operante dalle colline coneglianesi fino al passo San Boldo. E’ presente una stele in ricordo degli avvenimenti del settembre 1944, oltre che il Museo rifugio Agostino Piol e la scultura dell’artista bellunese Pezzei, dedicata alla donna partigiana, che reca l’iscrizione “Dall’estremo sacrificio la Libertà” e situata a fianco del museo, dove appunto si svolge, tradizionalmente, l’incontro partigiano di agosto, in attesa di quello in Cansiglio, nella seconda domenica di settembre.
Il museo accoglie un’esposizione costituita da foto e giornali d’epoca, oltre a numerosi poster esplicativi della situazione in Italia e nelle province di Belluno e Treviso durante il fascismo e la resistenza; sono presenti una radio utilizzata dai partigiani per comunicare, bandiere ed altri cimeli appartenuti ai combattenti. Il museo è intitolato al partigiano Piol, nato a Limana e caduto a Rivoli, insignito della medaglia d’oro al valor militare. Il museo è stato costruito col sacrificio e a spese delle Anpi di Treviso e Belluno sul terreno di proprietà del Comune di Limana. E’ aperto per i visitatori nei fine settimana da giugno a settembre. «Ora il nostro impegno», puntualizza Mirella Balliana dell’Anpi, « è di trasformare questa struttura da meramente conservativa in interattiva».
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