Zé Roberto: «Un regalo a una bellissima terra»

BELLUNO. Le donne di Zé Roberto. Stanno arrivando dal Brasile e difficilmente le ragazzone della Nazionale verdeoro passeranno inosservate. Si chiamano Dani Lins, Sheilla, Fernanda Garay, Jaqueline, Thaísa, Fabiana, Camila Brait e Monique e hanno appena vinto il World Grand Prix, prendendo a pallonate il Giappone. Tra il palazzetto dello sport di Sedico e il suite hotel Astor di Belluno, cominceranno a preparare i Mondiali italiani. Sbarco in provincia sabato 16 e decollo in direzione Trieste, dopo gli allenamenti di domenica 21. Nel capoluogo giuliano, la prima tappa della manifestazione iridata: il girone di qualificazione con Bulgaria, Camerun, Canada, Serbia e Turchia.
Nell’attesa, all’inizio della settimana José Roberto Guimaraes ha fatto un sopralluogo veloce all’impianto di via Ricolt e all’albergo, oltre che incontrare i vecchi compagni di squadra della Pallavolo Belluno del campionato di A1 1979/80, quando la squadra gialloblù si chiamava Marcolin Sai. Per sponsor, una fabbrica di occhiali e l’immancabile assicurazione dell’allora presidente Carlo Zanella. I brindisi non potevano mancare, accanto a qualche ricordo di quei tempi da palleggiatore dalle mani fatate: la diagonale era con Renzo Savasta, ma poteva innescare anche Walter De Barba, Pino Bassanello, Stefano Da Rold, Stefano Roberto Da Rold, Massimo Ciacchi, Giovanni Bortoluzzi, Maurizio Dal Mas e Gianpietro Bordin. La sua riserva oro era il dottor Fabio Bortot.
Ma tra un cin cin e l’altro, c’erano anche degli impegni istituzionali con il nuovo sindaco di Sedico, Stefano Deon e il vice, oltre che assessore allo Sport, Ubaldo De Toffol. Le richieste dell’unico allenatore al mondo ad aver vinto le Olimpiadi sia con gli uomini che con le donne sono state abbastanza limitate: «Bisognerà attrezzarsi soprattutto con i pesi e l’altra cosa che ci ha chiesto è la massima tranquillità per la squadra», spiega Walter De Barba della Pallavolo Sedico, «non vengono qui in vacanza, ma per lavorare e giustamente avranno bisogno di serenità e concentrazione».
Zé Roberto ha spiegato la sua scelta di un ritiro a Belluno. È sempre il solito signore: «Ci ha detto che voleva fare un regalo alla terra che l’ha ospitato quando giocava e dove si è trovato bene. Noi possiamo dire la stessa cosa di lui, naturalmente: siamo fieri di essere stati suoi compagni di squadra, quando avevano tutti qualche anno in meno. Roberto è del 54 e sta per compiere 60 anni. Non li dimostra però, questo è sicuro».
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