Zanon: «Non è un’attività snob dimentichiamo i luoghi comuni»

Belluno. «Il golf? È un viaggio interiore». A parlare è Giovanni Zanon, giornalista e musicista bellunese che pratica il golf per diletto da poco più di anno. Diletto, però, non è forse la parola giusta.
«Il golf è uno sport difficilissimo e interessantissimo, mette alla prova il proprio self control e insegna a concentrarsi. Se ci si fa prendere dalle emozioni negative dopo un tiro sbagliato è finita: bisogna guardare avanti e pensare sempre a come effettuare il colpo successivo. È uno sport molto personale nel quale la vera partita la si gioca sempre e solo contro il campo. Insomma, è per me una sorta di viaggio interiore».
«Un altro aspetto che amo del golf è che permette di passare una giornata a contatto con la natura e con il silenzio, due elementi che sono antitetici rispetto alla vita nella quale siamo immersi oggi, fatta di rumori, computer e distrazioni a più non posso», dice ancora Zanon. «Per questo motivo cerco di andare a giocare non appena ne ho l’occasione: anche se il mio swing e i miei punteggi lasciano ancora a desiderare, la ricerca di un momento di tranquillità, di benessere e di crescita interiore mi spinge a continuare con passione».
«È un’attività che mi ha sempre affascinato: da bambino, negli anni Novanta, giocavo ai videogames sul golf. Ho iniziato a praticarlo realmente solo lo scorso anno, grazie a un corso in Cansiglio dell’amico Marco. All’inizio mi sembrava impossibile poter entrare in un club o in un campo, o anche impugnare un bastone “reale”, poi con un po’di determinazione mi sono iscritto a corso di avvicinamento organizzato dal Golf Club Cansiglio e dal suo direttore, il maestro Andrea Signor. Mi è piaciuto talmente tanto che ho poi seguito altre lezioni e pian piano iniziato a prendere dimestichezza con i vari ferri, i legni, i tiri da differenti distanze».
«Purtroppo il mondo del golf è penalizzato da una serie di luoghi comuni: è costoso, non è uno sport, è un’attività da snob. Sono felice di sfatare questo mito ogni volta che posso. La pensano come me anche tanti altri giovani che praticano questa attività per il gusto di praticarla, per la ricerca di un progresso atletico personale, per acquisire serenità mentale e per altri scopi che non hanno nulla a che fare con l’essere snob». —
I.T.
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