Volley. Bortolot, Pavei e Gasparini coronano il sogno e volano in serie A2
Spettacolare promozione per l’Alta Fratte delle bellunesi, protagoniste anche di gara 3 di finale chiusa al tie break

Spettacolare promozione in serie A2 per Elena Bortolot, Giulia Pavei e Alice Gasparini, le tre bellunesi dell’AltaFratte. La squadra padovana allenata da Vincenzo Rondinelli ha vinto la finale dei playoff di B1 femminile al termine di uno scontro vietato ai deboli di cuore con le piemontesi del Volpiano: tre partite in sette giorni, tutte e tre decise al tie-break, tutte e tre combattutissime. Alla fine hanno prevalso le venete, che sabato sera, nella bolgia di Santa Giustina in Colle, hanno vinto gara-3 e conquistato la promozione in A2.
Per capire le proporzioni di questa impresa, basta considerare che in provincia di Padova un campionato di serie A femminile mancava dal 2006-07. Tornerà l’anno prossimo. Ed è merito anche delle tre bellunesi arrivate due anni fa in casa Fratte.
La vittoria con largo anticipo del girone C di B1 aveva lasciato presagire che potesse essere l’anno buono; la palpitante serie di finale lo ha confermato. Per Giulia Pavei (libero classe 2002) e Alice Gasparini (schiacciatrice classe 2000) è la prima promozione in un campionato di A2, dopo la rapida crescita che le ha portate a giocare nella terza serie nazionale già dalla scorsa stagione. Per Elena Bortolot, che in serie A invece ha già militato, è il coronamento di un’annata in cui ha preso per mano la squadra.
Proprio la palleggiatrice classe 1995, sabato a fine serata, era visibilmente tra le più emozionate. «Cominciamo col dire che in tutta la mia vita non avevo mai giocato quindici set in una settimana. Le tre gare di finale tutte arrivate al tie-break», esordisce Bortolot, «hanno fatto capire l’equilibrio che c’era tra le due squadre. Né noi né loro (quel Volpiano che due anni fa a Torino eliminò la Pallavolo Belluno in finale di B2, ndr) volevamo mollare. È uscito un bello spettacolo, con partite ad alta tensione in cui, a momenti, il pubblico sudava più di noi. Sono contentissima perché è stato il coronamento di una stagione fantastica. È stata un’annata indimenticabile».
Quando hai capito che poteva essere la vostra stagione? «Ancora durante la preparazione mi sono resa conto che questo era un gruppo talmente unito da non essere una semplice squadra», prosegue l’alzatrice, «quanto piuttosto una famiglia. Un gruppo così non l’ho mai visto. Col passare del tempo mi sono convinta sempre più che riuscire a raggiungere questo traguardo sarebbe stata la ciliegina sulla torta di una stagione importante ma per nulla scontata. Infatti, contro di noi le squadre giocavano sempre la partita della vita, perché non avevano niente da perdere».
In questa stagione, Elena Bortolot ha avuto un ruolo chiave, quello di alzatrice titolare. «Non è stato facile», rivela, «perché è difficile mantenere la concentrazione ideale quando sei in testa alla classifica dall’inizio alla fine. Credo di avere vissuto una crescita personale migliorando a gestire la tensione e mantenere la lucidità. In questo, Vincenzo mi ha dato un grande aiuto, così come le compagne di squadra, senza le quali non sarebbe mai arrivato questo traguardo».
Due di queste, sono bellunesi. «Con Giulia», racconta Elena Bortolot, «avevo già condiviso un mese di quella stagione a Belluno che non era poi decollata. Lei allora era però ancora piccolissima. Alice, invece, posso dire di averla vista crescere, dato che andavo a scuola e giocavo con sua sorella. È bello che ci fosse anche un po’ di Belluno in questa stagione», conclude. «Soprattutto, fa capire che anche nella nostra provincia ci sono delle atlete di livello».
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